TRA
DI LORO IL PRETE DON ANTONIO CALDERARO, DI RIVELLO
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.5.16
NOVA
SIRI – E' alle battute finali il dibattimento davanti al giudice
delle udienze preliminari del tribunale di Potenza, Rosa Larocca,
sulla storia di pedofilia venuta alla luce nel centro jonico
nell'aprile del 2015 con l'operazione condotta dalla Procura della
Repubblica di Potenza e denominata Logout. Otto persone sono accusate
di adescamento e atti sessuali con minore, aggravati dalla
continuazione. In un caso, è stato contestato anche il reato di
sfruttamento della prostituzione poichè uno degli uomini avrebbe
versato soldi al ragazzino-vittima dopo il rapporto sessuale. La
famiglia si è costituita parte civile. Nell'ultima udienza i
difensori hanno presentato le loro richieste. Il gup ha rigettato,
dopo in mancato consenso da parte del Pubblico ministero, quelle di
patteggiamento. Quelle di rito abbreviato, invece, verranno discusse
il 27 maggio prossimo. Insomma, per alcuni degli indagati potrebbe
essere già emessa in quella data la sentenza da parte del gup
Larocca. Per gli altri, invece, in caso di rinvio a giudizio, il
processo si celebrerà davanti al tribunale di Matera. Tra gli
indagati, lo ricordiamo, c'è anche un prete, don Antonio Calderaro,
50 anni, di Rivello, attualmente agli arresti domiciliari. Le altre
persone a giudizio sono: Attilio D’Alessandro, 50 anni, di
Miglionico; Gino Montinari, 46, di Scanzano Jonico; Umberto
Sorrentino, 43 anni, di Potenza; Vincenzo Casanova, 43, di Montalbano
Jonico; Giancarmelo Varasano, 47 anni, di Torino; Tommaso Tullo, 52,
di Bari; ed un extracomunitario, Muhammad Rizwan, 24 anni,
attualmente residente a Trapani.
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