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LA COMPAGNIA DEI CARABINIERI DI POLICORO |
LA GAZZETTA
DEL MEZZOGIORNO 25.5.18
SCANZANO JONICO –
Caporalato duro a morire. Nella notte scorsa due rumeni sono stati
arrestati, sottoposti a fermo come indiziati di delitto, con l'accusa
di reclutamento di manodopera irregolare da destinare al lavoro in
condizione di sfruttamento. Si tratta di una donna, L. P., 46 anni, e
di un uomo, A. M., 38 anni, da anni residenti nel centro lucano. Ai
loro ordini avevano, secondo quanto accertato dagli investigatori,
oltre 60 connazionali che pagavano 3 euro ad ora di massacrante
lavoro nei campi più 25 euro a settimana per le spese di prima
necessità e gli alimenti. Insomma, il caporalato nell'arco jonico
lucano ha cambiato nazionalità. Non più italiani che sfruttano il
lavoro di altri italiani ma rumeni che lucrano su altri rumeni. Il
dato è venuto fuori al termine di una operazione disposta dal
Comando provinciale dell'Arma, agli ordini del colonnello
Samuele Sighinolfi,
e condotta dai carabinieri della Compagnia di Policoro, guidati dal
comandante del Nucleo operativo Antonio Barnabà, e del Nucleo
carabinieri ispettorato del lavoro di Matera e Potenza, coordinato da
Stefano Olivieri Pennesi. I due arresti sono il risultato di una
ampia attività investigativa che ha consentito di accertare come la
coppia, da diversi mesi, avesse reclutato i connazionali
approfittando del loro stato di bisogno e disagio economico
impiegandoli, anche con minacce e violenze, nel lavoro nei campi e
con una paga di soli 3 euro ad ora in difformità rispetto ai
contratti collettivi. Ai lavoratori sfruttati, fatti arrivare
direttamente dalla Romania con la promessa di un lavoro ben
remunerato, erano trattenuti i documenti per mantenere saldo il
rapporto di patologica subordinazione e condizionamento psicologico.
I carabinieri hanno anche scoperto che alloggiavano in case coloniche
fatiscenti ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. I pagamenti
da parte dei datori di lavoro, altresì, erano effettuati su conti
correnti postali intestati ai lavoratori ma gestiti, materialmente,
dai due fermati. Nel corso dell’attività investigativa i militari
hanno anche sottoposto a sequestro un furgone ed una auto con targhe
rumene di proprietà dell’uomo arrestato ed utilizzati per
l’accompagnamento dei lavoratori nelle campagne, più 60 carte
“bancoposta”, 6 telefoni cellulari, 40 carte d’identità
rumene, contratti di lavoro sui quali sono in corso ulteriori
accertamenti e copiosa rendicontazione contabile in nero.
IL
NUOVO CAPORALATO NEL METAPONTINO. UN LAVORO A 3 EURO L'ORA PER
RACCOGLIERE FRAGOLE + 25 A SETTIMANA PER MANGIARE
SCANZANO
JONICO – C'erano una volta i caporali pugliesi e calabresi che
trasportavano nel Metapontino migliaia di braccianti e di
raccoglitrici di primizie dai paesi di Puglia e Calabria. Lunga era
la fila di Ford transit che dislocavano la manodopera nelle aziende
agricole. Ora, invece, caporali e lavoratori da sfruttare, pur
provenienti da centinaia di km di distanza, sono “stanziali”. I
primi, dopo anni dal loro arrivo dalla Romania sono diventati esperti
del settore della intermediazione illegale di braccianti. I secondi
sono spinti dalla necessità e dal bisogno di lavoro. Un lavoro a 3
euro l'ora + 25 a settimana per mangiare per raccogliere, secondo
quanto hanno accertato gli investigatori, fino a 50 cassette di
fragole al giorno.
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