AL CORTEO DEL “NO TRIVELLE”SI
SFIORA ANCHE LA RISSA
L'ACCUSA A PITTELLA: “NON HAI
IMPUGNATO LO SBLOCCA ITALIA”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 16.7.15
La manifestazione di Policoro contro la
prima autorizzazione alla ricerca di idrocarburi nel mar Jonio
rilasciata dei ministeri competenti alla compagnia petrolifera Enel
Longanesi non è andata come si aspettavano gli organizzatori. Anche
se il sindaco Rocco Leone, che col suo sciopero della fame del 4
luglio scorso l'aveva innescata, ha dichiarato che si aspettava le
contestazioni. Che ci sono state dall'inizio alla fine. Dure in
termini verbali ma che in qualche caso, nel mentre stava parlando il
presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, hanno sfiorato la
rissa. Di fatto, dalle 9 sino alle 12, è stato un fiorire di
fischietti, urla, improperi, rivolti soprattutto al presidente della
Regione Basilicata Marcello Pittella. Contro di lui si sono sfogati
un manipolo di esponenti di “Noi con Salvini”, arrivati in piazza
Enotria, da dove è partito il corteo, con le bandiere, ed un più
vasto gruppo di esponenti dei movimenti che da sempre si sono battuti
contro le trivelle prima sulla terra ferma ed ora sul mare. Per loro
Pittella ha “la colpa di non aver impugnato il decreto Sblocca
Italia e di sfilare per dire no alle trivelle in mare mentre non ha
fatto nulla contro quelle sulla terra ferma”. Concetti ribaditi
sugli striscioni prima esposti e poi portati in corteo pur se rivolti
non verso la gente ma verso i vessilli dei Comuni. Il tutto sotto gli
occhi, e le orecchie, dei una quarantina di sindaci, con fasce
tricolori e gonfaloni, giunti da Basilicata, Puglia e Calabria. E
davanti alle bandiere, regolarmente in corteo, di Cgil, Cisl, Uil,
Ugl, Legambiente. Anche per queste organizzazioni ci sono stati
fischi ed urla. Insomma, si è trattato di una manifestazione
difficile. Per tutti. Un sollievo quando, attorno, alle 10.30 il
corteo di non più di 500 persone in tutto si è mosso verso piazza
Chionia dove era stato allestito il palco. Ed anche durante il
percorso scontri verbali e cori a ripetizione con i contestatori alla
testa della sfilata a rallentare od accelerare il cammino. Infine, il
comizio. Anche questo di difficile esecuzione sotto una salve di
fischietti impazziti e di contestazioni. Ma il sindaco di Policoro,
Leone; il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio
Introna; i “governatori” Pittella, Oliverio, e Michele Emiliano,
della Puglia, hanno parlato ugualmente alzando la voce e dicendo,
magari, non quello che avrebbero voluto contro le trivelle nello
Jonio ma contestando, a loro volta, i contestatori. Pittella:
“Salvini voleva le scorie nucleari a Scanzano. Ebbene, io vi sfido
tutti e vi batto”. Emiliano: “Noi siamo la forza della
costituzione repubblicana. Non siamo fascisti come voi. E non ci
facciamo zittire da quattro fischietti. Chi difende il mare deve
stare con noi non contro di noi. Qui c'è la carica di tante fasce
tricolori”. E la chiusura intonando, a sorpresa, “Bella ciao”.
al pres.pittella, in realtà, si fa notare anche che finora non ha mai convocato alcun tavolo di confronto aperto e tra "controparti" sul tema petrolio.....e quando è stato ufficialmente invitato dai movimenti non si è mai presentato..... stesso dicasi del suo dispotico atteggiamento durante la parata del 15 luglio, aveva detto che avrebbe sfilato a testa alta, e invece durante la sfilata si è tenuto nascosto tra i troppi gonfaloni........ il pres. pittella, come i suoi referenti al governo nazionale, renzi &co. e in europa, viola le leggi della democrazia, che questa casta sta annullando, anzi schiacciando ogni giorno....... loro " se la cantano e loro se la suonano", dunque..... credo sarebbe opportuno, per dovere di cronaca, che in articoli come questo, si faccia notare ciò. Grazie. Vito antonio Baglivo
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