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giovedì 16 luglio 2015

PETROLIO. LA BATTAGLIA DI POLICORO. RITIRO DELL'AUTORIZZAZIONE ALLA ENEL LONGANESI

LO HANNO SOSTENUTO I GOVERNATORI PITTELLA, OLIVERIO ED EMILIANO
“SI AL CONFRONTO CON RENZI”

IL GOVERNATORE LUCANO: RISPETTO GLI ACCORDI DEL 1998 E DEL 2006 CHE NON HO FIRMATO IO”

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 16.7.15


“Si al confronto col Governo Renzi per il ritiro della autorizzazione alla Enel Longanesi e per il no alle trivelle nello Jonio. Altrimenti azioni legali e di protesta, sino al referendum”. Lo hanno detto a Policoro nel corso della contestata manifestazione anti trivellazioni nel Golfo di Taranto il sindaco del centro jonico, Rocco Leone (FI); il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna; ed i presidenti delle Giunte regionali di Basilicata, Marcello Pittella, Calabria, Mario Oliverio, e Puglia, Michele Emiliano, tutti del Pd. “Se il dialogo col Governo non funzionerà – ha detto Leone – chiederò ai tre “governatori” ed ai parlamentari di staccare la spina al Governo Renzi. Ai contestatori dico di avere fede. Se stanno protestando è grazie al sottoscritto. E le proteste di “Noi con Salvini” sono fuori luogo. La battaglia per il Sud la debbono fare i meridionali”. E “no alle trivelle in Adriatico e Jonio” ha ribadito anche il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Introna, che ha invocato anche un “rapporto corretto tra organi dello Stato ed istituzioni che rappresentano le comunità”. Insomma, abbiamo incalzato, non più Ilva di Taranto ed Itrec di Rotondella? “Distruggere l'industria del turismo e la cultura per il petrolio non vale la pena. Ma l'Europa blocchi gli Stati petroliferi dell'Adriatico”. Poi abbiamo sentito Pittella. Una intervista difficile interrotta spesso da fischi, improperi contumelie: “Chiederemo la modifica della legge che ha creato una moratoria per Venezia includendo lo Jonio o che si faccia il piano delle aree per estrazioni in mare con intese con le Regioni. E noi diremo no. Altrimenti saremo pronti anche al referendum. Ma con le istituzioni si parla. Staccare la spina al Governo Renzi? Noi lavoreremo per la revoca dell'autorizzazione alla Enel Longanesi e perchè i nostri mari non vengano utilizzati per esplorazione ed estrazioni”. Ovvia la nostra domanda sulle contestazioni relative alle mancate proteste, come quella di ieri per il mare, per le estrazioni sulla terra ferma. E Pittella: “Lo Sblocca Italia ha sancito il rispetto degli accordi del 1998 e del 2006. Li rispetteremo. Dobbiamo arrivare a 154mila barili al giorno contro gli 80mila di oggi”. Significherà il raddoppio delle trivelle? “No. Significcherà rispetto di accordi che non ho firmato io”. E “no alle trivelle per terra e per mare” ha dichiarato Oliverio: “Vogliamo energia pulita non interventi che distruggono l'ambiente. Si tratta di costruire dialogo e confronto considerando la nostra posizione come punto di forza per la crescita e lo sviluppo del Paese. Ci siamo opposti a tutte le richieste di trivellazione. Il mio primo atto da “governatore” è stato quello di impugnare la norma che prevede poteri sostitutivi da parte del Ministero dello sviluppo economico”. Infine Emiliano, giunto a a comizio quasi finito. Siamo riusciti a rivolgergli qualche domanda mentre si recava sul palco: “Questa del petrolio è una contraddizione rispetto agli accordi per la la riduzione delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Ed andare a cercare petrolio di bassa qualità dopo l'accordo Iran - Usa mi sembra una follia. I Paesi occidentali saranno invasi da petrolio di qualità e noi andiamo a bucare i mari creando interferenze di ogni genere. La Puglia ha impugnato tutti gli articoli dello Sblocca Italia”. La stanno aspettando per difendere le istituzioni dai contestatori. Cosa dirà? “Non lo so. Mi chiede qualcosa su fatti che non conosco”. Se il Governo Renzi non ritira l'autorizzazione già rilasciata nello Jonio gli toglierete la fiducia? “Fate domande correte”. E' quanto ha chiesto il sindaco di Policoro. “Andiamo...”. Poi, lo scontro coi contestatori e la canzone “Bella ciao” finale.

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