SI TRATTA DI FIORE COMISSO CHE PERSUASO DAI CARABINIERI HA
DESISTITO DAL SUO INTENTO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.7.15
SCANZANO JONICO – Ancora una giornata movimentata in quello che
sembra essere diventato il centro “capitale” della cronaca della
Basilicata. Nel caso si è trattato di una serata. Durata almeno tre
ore. Da quando, cioè, dopo le 19, una telefonata ha avvertito i
carabinieri, di stanza con una loro pattuglia 24 ore su 24 nel comune
del Metapontino, che un uomo era salito su una gru e che minacciava
di gettarsi nel vuoto. Sul posto, in via Cavour, nella zona di nuova
espansione al di sopra dello stadio della Vittoria, si sono
immediatamente recati gli uomini dell'Arma, una autoambulanza del
118, i vigili del fuoco con attrezzature adeguate al caso, e
tantissimi curiosi. Sulla “scena” dell'avvenimento anche il
capitano della Compagnia di Policoro, Michelangelo Lobuono. Che
subito ha individuato l'uomo appollaiatosi sulla gru di un cantiere
edile. Si trattava di Fiore Comisso, 45 anni, già noto alle forze
dell'ordine ed attualmente agli arresti domiciliari proprio in un
appartamento di via Cavour. Su di lui pende l'accusa di essere
l'autore della rapina e delle lesioni di cui rimase vittima il 16
marzo scorso Francesco Iannuzziello, gestore del centrale Bar
tabacchi Due palme, annesso alla stazione di servizio Eni. Comisso si
è dichiarato innocente ed ha chiesto la revisione del suo caso. Ha
chiesto anche che la sua detenzione ai domiciliari venisse trasferita
da Scanzano Jonico, dove vive solo con difficoltà anche ad
approvvigionarsi del cibo e del minimo esistenziale, a Policoro, dove
vivono la moglie e due figli minori. Una richiesta che i carabinieri
avevano già inoltrato alcuni giorni fa alla magistratura ed in
attesa di riscontro. Insomma, c'è voluta tutta la sapienza
psicologica e la grandissima carica umana, prima ancora che
professionale, dell'ufficiale dei carabinieri intervenuto in prima
persona a colloquiare da un tetto prospiciente la gru con Comisso,
per convincerlo a desistere dalla sua clamorosa protesta. Giù, a
venti metri dal punto in cui l'uomo si era appollaiato, tutti col
fiato sospeso. Alla fine, però, l'opera di convinzione del capitano
Lobuono è riuscita nel suo intento. Comisso, sceso dalla gru, è
stato accompagnato dal 118 in ospedale dove è stato sottoposto agli
accertamenti del caso. Poi, il trasferimento prima nei locali della
Compagnia dell'Arma e poi, dura lex sed lex, nel carcere di Matera
con l'accusa di evasione dagli arresti domiciliari.
LE ACCUSE A SUO CARICO
LESIONI E RAPINA AGGRAVATA
Fiore Comisso, l'uomo che per tre ore ha tenuto col
fiato sospeso Scanzano Jonico minacciando di gettarsi nel vuoto da un
gru, si trova agli arresti domiciliari per decisione del Tribunale
del Riesame di Potenza. Egli era stato arrestato nel centro del
Metapontino dai carabinieri con le accuse di rapina aggravata e
lesioni perché il 16 marzo scorso con il volto coperto si sarebbe
impossessato di una busta con 8.000 euro sottraendola a Francesco
lannuzziello, gestore del Bar tabacchi Due palme, provocandogli
lesioni personali guaribili in 25 giorni. Per l'avvocato difensore di
Comisso, Pietro D. Mazzoccoli, “si tratta di una vicenda in cui il
mio assistito ha proclamato e continua con determinazione a
proclamare la propria estraneità”.
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