L'ACCUSA: HA SPARATO IL FIGLIO DI UN NOTO PREGIUDICATO DELL'AREA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.7.15
Sarebbe stata una richiesta di qualche
centinaio di euro non soddisfatta il movente del tentato omicidio di
Pierluigi Sinisgalli consumatosi nella notte tra sabato e domenica.
Soldi che uno dei tre aggressori, quello che ha sparato, sosteneva in
qualche modo di avanzare dalla vittima. E' quanto emerge dalle
indagini che, al momento, hanno portato al fermo di tre persone in
attesa di convalida. I tre, a quanto trapela dal riserbo degli
investigatori, avrebbero confermato di essere le persone riprese
dalle telecamere di sorveglianza e si sarebbe anche chiarito chi dei
tre materialmente ha fatto fuoco. Si tratta di due uomini e di una
donna tutti della zona, e uno, il presunto sparatore, sarebbe in
stretti legami di parentela con un noto pregiudicato locale. Più
defilati sarebbero i ruoli degli altri due in una vicenda che, nel
suo complesso, viene ritenuta non un piano criminale ma una
situazione sfuggita di mano. La parola ora è al pubblico ministero
del tribunale di Matera, Annafranca Ventricelli, che dovrà
convalidare i due fermi e verificare la posizione del terzo
componente del gruppo. Insomma, dopo le risultanze investigative, si
attendono quelle giudiziarie sul sanguinario gesto criminale che ha
scosso, ancora una volta, il centro del Metapontino. Tutti gli uomini
del Commissariato di pubblica sicurezza di Policoro, coadiuvati da
personale della Squadra mobile e della Sezione scientifica giunti
apposta da Matera, hanno trascorso molte ore ad ascoltare testimoni,
raccogliendo prove concrete a carico delle persone ritenute da subito
indiziate di delitto. E' stato il dirigente del Commissariato di
Pisticci, il commissario capo Gianni Albano, che a scavalco, sta
reggendo anche il Commissariato di Policoro, ad aver portato a
conclusione la complessa attività di attività di indagine,
rintracciando le tre persone ritenute responsabili. Di tutta
l'attività sarà reso conto all'opinione pubblica se l'autorità
giudiziaria condividerà i risultati della attività investigativa. É
stato lo stesso pm di turno Ventricelli a seguire a Scanzano Jonico e
Policoro tutta l'inchiesta, coordinando il lavoro della Polizia
affinché si portasse a termine un prodotto investigativo solido e
indiscutibile. Vanno definiti, però, ancora i ruoli di ognuna delle
tre persone coinvolte nel caso ed il movente che ne è alla base. Su
questi aspetti si sta continuando a lavorare. Non resta che
attendere. Sinisgalli, intanto, è ancora in stato di coma
farmacologico nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Policoro.
La prognosi per lui, dopo un difficile intervento durato 4 ore da
parte dell'equipe chirurgica guidata dal primario Vincenzo Sassone,
rimane riservata. Al 37enne ferito è stata asportata la milza.
Ovviamente, investigatori ed inquirenti si attendono “lumi” sulla
vicenda anche dalla sua testimonianza diretta. Un miracolo gli
avrebbe salvato la vita. Il proiettile, uno soltanto, che ha colpito
il titolare – gestore del “Club 106” è entrato dalla parte
anteriore sinistra del torace ed ha assunto una direzione dall'alto
verso il basso uscendo dalla schiena. Se avesse proseguito la sua
corsa orizzontalmente o dal basso verso l'altro per Sinisgallli non
ci sarebbe stato più nulla da fare.
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