DAL
1985, L'ANNO DEL CAMPEGGIO OMOSESSUALE, NON È CAMBIATO NULLA
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.8.15
“Dall'agosto del 1985, l'anno del
campeggio gay prima di Rocca Imperiale e poi di Rotondella e Scanzano
Jonico, ad oggi non è cambiato nulla. Gli omosessuali sono
attaccati, insultati, derisi. Due giorni fa, nella mia Nova Siri, ho
avuto paura di fare la fine di Pier Paolo Pasolini, investito da un
auto”. Parole di Gaetano Dimatteo, pittore e scenografo di fama
nazionale e “storia” del movimento omosessuale, uno dei primi
artisti ad aver dichiarato e mostrato la sua diversità. Il nostro
interlocutore ha parlato di quanto ha vissuto e sta vivendo quando
gli abbiamo chiesto un commento sul “caso Catania” dei giorni
scorsi, con un giovane allontanato da un lido perchè gay. Dimatteo è
partito dall'avvenimento che ha fatto “epoca” in Italia: “Era
il 1985 quando a Rocca Imperiale (CS) fu organizzato un campeggio di
omosessuali. Arrivarono da tutta Italia. Il campeggio fu chiuso ma
due sindaci, Mario Di Matteo, di Rotondella, e Vittorio Condinanzi,
di Scanzano Jonico, invitarono i gay nei loro comuni. Erano i primi
anni in cui si parlava di Aids. A Scanzano ci fu un grande convegno
sul tema. Io dipinsi un quadro nel mentre si sviluppava la
discussione. La Repubblica pubblicò in prima pagina che la chiesa,
le suore e la Dc erano contro di noi. Una mattina, mentre facevamo
una performance, ci tirarono addosso di tutto, pietre, bottiglie.
Dovemmo chiamare le forze dell'ordine”. Da allora l'atteggiamento
verso i gay è cambiato? “No. Io cammino, su consiglio del prof.
Paolo Lamberti, che mi cura il Parkinson, da casa mia alla rotonda
sulla 106, più volte al giorno. Una sera ho dovuto chiamare i
carabinieri. Mi insultano, passano con le auto a grande velocità e
mi urlano contro parole irripetibili, la più gentile è “ricchione”.
No, non è cambiato nulla. Solo mostruosità. La società moderna
significa prendere in giro tutti i diversi, coloro che difendono il
loro stato e per questo sono trattati male. Due giorni fa mi hanno
difeso i ragazzi di un bar. Alcune persone mi urlavano contro da un
automobile. Se avessero avuto pietre mi avrebbero lapidato. La fine
di Pasolini”.
Nessun commento:
Posta un commento