SCANZANO J. IL PARROCO DON POLIDORO LANCIA IL GRIDO D'ALLARME DURANTE LA MANIFESTAZIONE ANTIVIOLENZA: “S'INTERVENGA PRIMA DI FINIRE IN BALIA DELLA 'NDRANGHETA E DELLA CAMORRA”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.7.17
SCANZANO JONICO - “Attenti! Qui c'è una strategia
che vuole ingabbiare nel suo gioco criminale la comunità. Elementi
locali sono in rapporto con gente da fuori. Occorre agire per
impedire che una piccola pianta del male diventi un albero in cui
possano annidarsi 'ndrangheta e camorra per mettere le mani sulla
nostra economia”. Il grido di don Antonio Polidoro, parroco
dell'Annunziata, si è levato alto, ieri, nel corso della
manifestazione anti violenza organizzata dal Comune dopo l'attacco
incendiario contro l'auto del dirigente dell'Ufficio tecnico,
Marcello Iannuzziello, il 6 luglio scorso. Una manifestazione a cui
hanno preso parte un centinaio di persone e molti rappresentati delle
istituzioni. I sindaci dell'arco jonico lucano c'erano tutti a dare
solidarietà al collega del posto, Raffello Ripoli. Eliana Acito
vicesindaca di Bernalda, Viviana Verri sindaca di Pisticci, Enrico
Mascia primo cittadino di Policoro, Salvatore Cosma sindaco di Tursi,
e Giuseppe Di Sanzo vice sindaco di Montalbano Jonico, hanno fatto
sentire la loro voce contro la criminalità. Così, c'erano il
consigliere regionale Roberto Cifarelli (Pd) e l'on. Cosimo Latronico
(DI). Sul fronte delle associazioni hanno partecipato Pino Giordano,
dell'Ugl, e Angelo Festa, di Famiglia e sussidiarietà. Ma si è
parlato che del “Che fare?” Mascia ha proposto sul territorio
“pattuglie visibili ed invisibili con investigatori capaci di
infiltrarsi nel tessuto sociale”. Proposta che Latronico farà in
Parlamento associata a quella della celere istituzione della caserma
dei carabinieri. Di Sanzo ha suggerito “azioni culturali in scuole,
famiglie, punti di aggregazione”. Ripoli, dal canto suo, ha
dichiarato come quella della solidarietà e della unità delle forze
politiche contro la delinquenza sia la strada da percorrere. “Stasera
– ha detto - diciamo no a ogni violenza ed intimidazione. Un
fenomeno che riguarda tutto il territorio pur se, ed io non sono un
negazionista, riguarda in particolare Scanzano Jonico, altrimenti non
saremmo qui. Dobbiamo condannare questi atti con fermezza prima che
assumano contorni difficili da emarginare. Se qui da noi ci siano già
clan della malavita organizzata? Io ho rispetto dei ruoli. Credo che
non sia io dover dire questo anche se devo prendere atto di un lavoro
investigativo serio trasferito nell'ultima relazione della Direzione
distrettuale antimafia”.
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