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domenica 4 agosto 2024

ROTONDELLA. LA STORIA “PLURALE” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DAL 1950 IN POI RACCONTATA DALL’ON PEPPINO MOLINARI

UOMINI, PERSONAGGI, FATTI (E QUALCHE MISFATTO), LUNGHI 50 ANNI. TUTTI I SINDACI NESSUNO ESCLUSO. LA NASCITA DEL CNEN E DELL’ITREC GRAZIE AD EMILIO COLOMBO

LA D.C. DI ROTONDELLA: UNA BELLA STORIA PLURALE DI UOMINI!

FONTE ON. PEPPINO MOLINARI

L’esperienza della Democrazia Cristiana a Rotondella prende il via, nei primi anni ’50 del ‘900, attraverso l’impegno politico dell’avvocato Nicola Palmieri, sindaco dall’8 giugno 1952 al 16 gennaio 1956 che, nel corso degli anni, ricopre anche la carica di consigliere e assessore provinciale.

Ad affiancarlo sin dal primo momento Vincenzo Bruno, il quale assume a lungo in paese il ruolo di segretario del partito fondato da Alcide De Gasperi. Entrambi sono naturalmente vicini a Emilio Colombo, ma anche all’onorevole materano Michele Tantalo e al segretario provinciale Franco Salerno.

Un ruolo centrale nel processo di radicamento nella comunità del pensiero e dei valori espressi dalla Dc viene svolto da don Felice Esposito, sacerdote originario di San Giorgio Lucano che arriva a Rotondella proprio nel 1950, sostituendo il tursitano don Michele Tridente.

Sono gli anni in cui il borgo conosce il suo apice demografico: nel 1951 arriva a contare 5.604 anime, quando nella vicina Policoro, che muoveva i primi passi sulla scia della riforma fondiaria, risiedevano 816 abitanti. Nel 1963, su impulso di Emilio Colombo, divenuto il 16 febbraio del 1959 ministro dell’Industria e del commercio, nella zona di Trisaia inferiore iniziano i lavori per la nascita del Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare), dove si realizza l’impianto Itrec con l’obiettivo di provvedere al riprocessamento degli elementi esauriti del combustibile nucleare (ciclo uranio-torio).

Il primo direttore del Centro di ricerche è il milanese Giuseppe Orsenigo. In quel periodo, la Dc può contare anche sulle energie del maestro Valentino Rondinelli (sindaco dal 27 novembre 1960 al 7 gennaio 1965), necessarie per ultimare o avviare interventi fondamentali quali la rete idrica e fognaria nel centro storico, le case popolari al Rione Mortella e il mattatoio comunale.

Durante questo mandato viene inaugurato anche lo sportello della Banca popolare del materano.
Con le elezioni del 1965 diventa sindaco l’avvocato Giuseppe Lapolla, espressione della Dc, e Rotondella diventa un vero e proprio laboratorio politico, sperimentando per la prima volta nel materano la formula del centrosinistra con l’ingresso in maggioranza di socialisti e socialdemocratici.

Tra le iniziative che si ricordano di quell’esperienza amministrativa, di cui faceva parte in qualità di assessore ai Lavori pubblici il professor Carlo Santarcangelo (in seguito dirigente scolastico per oltre trent’anni a Nova Siri), la realizzazione dell’edificio della scuola media unica, del campo sportivo in contrada Mortella con un finanziamento del Coni e, allo scopo di formare i giovani del territorio da indirizzare nel centro ricerche della Trisaia, l’istituzione di una sede staccata, con indirizzo chimico, dell’Istituto professionale di Policoro, che a sua volta dipendeva dalla scuola “Alessandro Volta” di Matera il cui preside era il prof. Rocco Zagaria.

La frattura arriva nel 1970. Per la guida dell’amministrazione comunale, la compagine democristiana decide di puntare ancora su Lapolla, ma un altro giovane emergente del partito non ci sta e alle elezioni presenta una lista civica che include diversi rappresentanti del mondo agricolo. Il suo nome è Tonino Bianco. Diventa sindaco grazie al sostegno di comunisti, socialisti, socialdemocratici e ai tre consiglieri eletti nella sua lista, con la Dc che con 9 seggi su 20 si ritrova all’opposizione.

Nel frattempo, Bianco passa tra le file del Partito socialista e rimane primo cittadino fino al 1978 (alle comunali del 1975 il capolista della Dc è l’insegnate Rocco Fabiano), quando a metà del secondo mandato, a fronte di precedenti accordi, cede il posto al compagno di partito Vincenzo Mileo. Bianco proseguirà il suo percorso politico in Regione, arrivando a ricoprire tra il 1993 e il 1995 il ruolo di vicepresidente della giunta e assessore alle Attività produttive.

Il 17 luglio 1980 la Dc torna a guidare il Comune con l’insegnante Gaetano Persiani, il quale, tra le principali attività, avvia la realizzazione del piano regolatore per la costruzione del nuovo centro urbano di Rotondella due, restando in carica fino al 13 giugno 1985. Nel 1985 i democristiani candidano capolista Antonio Accettura, ma le elezioni vengono vinte da una alleanza di sinistra che individua come sindaco il docente Mario Dimatteo del Partito comunista. Per dissidi all’interno della coalizione, dopo circa quattro anni Dimatteo viene messo in minoranza, la giunta sciolta, e l’amministrazione comunale passa nelle mani del Commissario prefettizio Gerardo Bisogno. 

Alle successive elezioni amministrative, la Dc punta ancora una volta su Antonio Accettura che vince grazie a una coalizione di larghe intese con PSI, PRI e PSDI. Il mandato si consuma dall’11 dicembre 1989 al 30 gennaio 1992 e poi il Comune viene di nuovo commissariato.
Alle comunali del 1992, la Dc riesce a ricompattarsi e Gaetano Persiani, capolista, il 27 giugno torna a essere sindaco alla guida di un monocolore democristiano. In questa seconda esperienza, Persiani continua a investire nell’attuazione del piano regolatore avviando a Rotondella due anche la realizzazione dell’area artigianale. 

In linea con accordi di alternanza siglati in precedenza nella sezione locale della Dc, il 2 febbraio 1995 diventa sindaco il docente di lettere Mario Cucari, il quale aderisce al Partito popolare e quindi alla Margherita – Ulivo. Riconfermato con la prima elezione diretta da parte dei cittadini, Cucari resterà in carica fino al 18 giugno 2003.

La storia politica di Rotondella ed in particolare della Dc e’ stata una storia plurale segnata dalla presenza di forti e qualificate personalità che hanno contribuito alla sua crescita sociale. Quel tempo era caratterizzato da esperienze vissute, fertilità di pensiero, passioni e volontà di servizio in nome di ideali e valori. La sua classe dirigente, nella sua esperienza politica è stata coerente nella difesa e promozione dei ceti popolari, nella fedeltà al cattolicesimo democratico e nel l’adesione ad un partito di uomini liberi e forti come strumento essenziale per la presenza dei cattolici nella cittadella politica di Rotondella.

Un ringraziamento a Gaetano Persiani, Mario Cucari ed al preside Carlo Santarcangelo testimoni veri ed autentici di quella stagione politica che con i loro appunti e ricordi sintetizzati dall’ eccellente Gianluca Bruno mi hanno consentito di ricostruire la storia democristiana di Rotondella.

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