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giovedì 7 marzo 2019

CRIMINALITA' E MIGRANTI NEL METAPONTINO. COMITATO PER L'ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA IN PREFETTURA

IL ROGO NELL'AZIENDA DI ALDO DE PASCALIS DEL 13 FEBBRAIO SCORSO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.3.19

MATERA - “Comuni ed imprenditori del settore agricolo debbono investire in sicurezza per debellare i fenomeni malavitosi nel Metapontino. E sulla questione dei lavoratori extracomunitari stagionali interverremo perchè non si può tollerare una situazione divenuta a La Felandina di Metaponto difficile”. Lo ha detto il prefetto Antonella Bellomo al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltosi ieri in prefettura per affrontare i due temi “caldi” interessanti l'arco jonico lucano: criminalità organizzata e baraccopoli in cui vivono ammassati senza alcuna norma igienica, sanitaria e di sicurezza rispettata 400 migranti nei capannoni abbandonati di un ex consorzio industriale a Metaponto. Così, al tavolo presieduto dal rappresentante del Governo nel Materano sono intervenuti il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, Francesco Curcio; il procuratore di Matera, Pietro Argentino; i vertici delle forze dell'ordine; i sindaci di Scanzano J., Raffaello Ripoli, di Policoro, Enrico Mascia, e di Bernalda, Raffaele Tataranno; i rappresentanti della Cna e della Coltivatori diretti. Ma ecco ancora il prefetto Bellomo: “Abbiamo chiesto ai sindaci di dotare i territori di videosorveglianza ai fini preventivi. Purtroppo, il Comune di Scanzano J., il più interessato da fenomeni criminosi, non è entrato nella graduatoria 2018 stilata a livello di Ministero dell'interno per i fondi messi a disposizione allo scopo. In verità, molti Comuni del Sud non hanno potuto mettere a disposizione fondi propri da affiancare a quelli statali. Il Comune ionico ci riproverà per l'annualità 2019. Ai primi cittadini ed agli imprenditori abbiamo rinnovato l'invito, inoltre, a collaborare alle indagini. Non dimenticando, tuttavia, che magistratura e forze dell'ordine hanno assestato due colpi ai clan della zona con le operazioni “Rusca”, del 4 ottobre 2018, e “Centouno”, del 4 gennaio scorso”. Il secondo argomento affrontato è stato quello dei migranti ammassati a La Felandina. A Matera, a proposito, è stato evidenziato che ci sono fondi statali contro il caporalato da investire per l'immediato e fondi statali del Pon sicurezza per l'accoglienza nella Città della pace di Terzo Cavone che daranno risultati fra due anni. “Ma – ha concluso Bellomo - risolveranno il problema in entrambi i casi per un centinaio di lavoratori stagionali extracomunitari. Abbiamo sollecitato, perciò, tutti i Comuni a fare uno sforzo in merito dividendosi le presenze di migranti sul territorio”.


L'OPERAZIONE CENTOUNO DEL 4 FEBBRAIO SCORSO
 ANTIMAFIA E RACKET IN AZIONE. LE DUE OPERAZIONI CONTRO I CLAN DEL 4 OTTOBRE 2018 E DEL 4 FEBBRAIO SCORSO ED I TRE ATTACCHI MALAVITOSI DAL 13 AL 25 FEBBRAIO 2019

SCANZANO JONICO – Direzione distrettuale antimafia (Dda) e clan malavitosi in azione nel comune del Materano. Una “guerra”. Chi la vincerà? Ma andiamo con ordine. Due i “colpi” messi a segno dallo Stato. Il primo, con l'operazione “Rusca”, il 4 ottobre 2018, contro quello che i magistrati definirono “Clan Schettino”. Al centro dell'indagine traffici di droga, estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni. Notificate in 25 casi ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Potenza, Lucio Setola. Il secondo “colpo” è stato messo a segno dalla Dda il 4 febbraio scorso con l'operazione “Centouno”. Vennero eseguite 21 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti altri affiliati al “Clan Schettino” accusati di operare tra Scanzano Jonico e Policoro. Ad eseguire le misure cautelari emesse dal Gip Rosa Maria Verrastro furono i carabinieri del Comando provinciale e del Ros, della Compagnia e del Nucleo operativo di Policoro. A seguire, però, le tre risposte della mala con tre attacchi contro altrettante aziende agricole in 13 giorni. Il più grave, come entità dei danni economici, quello contro il magazzino dell'azienda di Aldo De Pascalis. Attorno alle 0.30 del 13 febbraio un incendio doloso distrusse 2000 cassoni di plastica e danneggiò alcune celle frigo. Nella notte del 21 febbraio, poi, i malavitosi praticarono squarci su alcuni tunnel di plastica di copertura delle coltivazioni di fragole di un imprenditore del posto. Il produttore presentò denuncia alle forze dell'ordine ma non volle rilasciare dichiarazioni. Nella notte del successivo 25 febbraio, infine, il terzo attacco di quella che è stata definita la mafia dei fragoleti con i tunnel in plastica dell'impianto di Filippo Corvaglia squarciati. Sui tre fatti di cronaca indagano i carabinieri.

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