NOVA SIRI. DISTRUTTO DAL PASSAGGIO DEI
MEZZI IL REGIO TRATTURO E IL PONTE PROGETTATO NON E' STATO REALIZZATO
“CI ASPETTAVAMO SVILUPPO E BENESSERE,
ABBIAMO AVUTO DESOLAZIONE”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.12.14
NOVA SIRI - “Dalla nuova Jonica ci
aspettavamo sviluppo e benessere. Invece, abbiamo avuto desolazione e
crisi”. Lo hanno detto i coniugi Antonella Latronico e Ciro Pinto,
titolari e gestori dell'Ecoresort dei Siriti e della Cantina dei
Siriti, entrambi in zona San Nicola. “Le nostre strutture – hanno
spiegato i nostri interlocutori – sono chiuse. Impossibile
arrivarci”. Ed a dimostrazione di ciò hanno accolto il cronista in
fuoristrada all'inizio del Regio tratturo, nei pressi della Marina.
Tratturo di nome e di fatto. La strada è sterrata, piena di
acquitrini e di fango per circa un km. Pinto: “Prima non era così.
E' dal 2012 che questa arteria, costata un miliardo di lire al
Comune, realizzata in ghiaia, è diventata un cantiere. Da qui sono
passate tonnellate di inerti scavate dal torrente San Nicola e
portate sui lavori. Escavatori, camion, macchine edili, hanno
distrutto il Regio tratturo. Che non è stato ripristinato. Così,
per tre estati, pure se abbiamo aperto, abbiamo avuto forti lamentele
dai nostri ospiti per le difficoltà di accesso. Ci pensate a chi
aveva un auto da 50mila, 60mila euro? Dopo due giorni, via. E le
proteste su Tripadivsor si sono sprecate”. Ed ora? Latronico: “Ed
ora siamo stati chiusi a Natale e lo saremo a Capodanno. Avevamo
offerto dei pacchetti sperando che l'apertura della Jonica ci
risolvesse il problema. Ma non è stato così. Di più. Il 17
dicembre scorso, data del mio compleanno, avevamo organizzato una
degustazione in cantina con 100 persone. Dovevano arrivare in pulman.
Mi sono svegliata alle 4 della notte: come potevano passare i due
autobus? Abbiamo dovuto disdire”. Ma non è finita. Dopo il
sottopasso della nuova 106 per raggiungere resort e cantina occorre
“guadare” il torrente San Nicola, secco d'estate, torrenziale
d'inverno. Non c'è, infatti, parvenza di ponte. Che non c'è mai
stato. “Ma nella delibera Cipe di raddoppio della Jonica - ha detto
Pinto – se ne raccomanda la costruzione per collegare la viabilità
comunale e le nostre strutture alla nuova arteria. Invece, del ponte
non si sente più parlare”. Allora? “Se entro l'estate – hanno
concluso i due coniugi – non sarà garantito l'accesso alle nostre
attività citeremo per danni Anas e Comune a cui abbiamo pagato
400mila euro di oneri di urbanizzazione. Ed il Regio tratturo è una
strada comunale. Se non la ricostruirà l'Anas, lo facessi il
Comune”.
QUANDO GLI ENTI PUBBLICI HANNO LA VISTA
CORTA
MORTIFICATI INVESTIMENTI PER MILIONI DI
EURO
NOVA SIRI – Così non si aiutano
turismo ed agricoltura. Le strutture dei coniugi Ciro Pinto ed
Antonella Latronico, l'Ecoresort e la Cantina dei Siriti, più
azienda agricola, in zona San Nicola, a circa 5 km dal mare, in
collina, sono state realizzate con investimenti per milioni di euro,
con contribuzione pubblica: 16 per la struttura ricettiva, 630 posti
letto; 1,7 per quella enologica. A pieno regime nel resort lavorano
circa 70 persone con alcuni capofamiglia che vivono solo di quello
stipendio stagionale. E nell'azienda agricola sono occupate tutto
l'anno 10 famiglie. Non si tratta, allora, garantendo l'accesso
dall'abitato della Marina a resort e cantina con una strada di nome e
di fatto ed il ponte sul torrente San Nicola, di risolvere il
problema dei Pinto quanto quello di due strutture produttive che,
purtroppo, anche quando potrebbero lavorare rimangono, desolatamente,
chiuse.
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