IN
UNA VECCHIA MAPPA DEL 2010 I NOMI DI ALTRE LOCALITÀ LUCANE COME
“CANDIDABILI” TRA CUI MATERA
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La rivolta antiscorie di Scanzano Jonico del 2003 |
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.9.16
SCANZANO
JONICO – Slitta al secondo o terzo trimestre del 2017 la
pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee
(Cnapi) ad ospitare il deposito unico delle scorie radioattive
d'Italia. Tanto è venuto fuori dall'audizione del
ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, davanti alla
Commissione parlamentare bilaterale contro le ecomafie. L'esponente
del Governo guidato da Matteo Renzi, così, ha “certificato”
l'empasse che dura dal settembre scorso sulla Carta redatta dalla
Sogin, la spa pubblica costituita per smantellare le ex centrali ed i
siti atomici dismessi del Paese. Bubboni sparsi in tutta la Penisola,
Basilicata compresa con il suo Itrec della Trisaia di Rotondella.
Smantellamento che produce scorie. Dove andranno a finire? Chissà.
La vicenda del cimitero atomico nazionale riguarda da vicino la
Basilicata interessata dalla scelta del governo Berlusconi terzo, il
13 novembre del 2003, di voler seppellire i rifiuti nucleari ad 800
metri di profondità nei depositi di salgemma di Terzo Cavone di
Scanzano Jonico. Una scelta ritirata dopo le proteste dell'intera
regione. Il sito in questione sarebbe sorto a 500 metri dallo Jonio.
Scanzano Jonico, pertanto, con i nuovi criteri di localizzazione
stabiliti dall'Ispra, l'Istituto pubblico per la protezione e la
ricerca ambientale, dovrebbe, condizionale obbligo, essere fuori
dalla Cnapi ma potrebbero esserci altri centri lucani. I ministri
interessati, infatti, hanno sempre detto che siti idonei vi sono in
tutte le regioni. Così, torna alla ribalta quanto pubblicato dalla
Gazzetta, il 24 settembre 2010, con i territori di Matera,
Montescaglioso, Montalbano Jonico, Banzi, Palazzo San Gervasio, e
Genzano di Lucania, ritenuti, all'epoca, idonei al deposito. La
rivelazione fu fatta da una fonte autorevole che volle mantenere
l’anonimato. Il nostro giornale la riportò con il beneficio di
inventario stante il segreto sulla mappa con 52 località del
Belpaese che la Sogin aveva allora redatto. Segreto come quello che
vige sulla nuova Cnapi. E con esso viene meno la trasparenza da tutti
invocata sulla vicenda. “Non intendo negare che vi siano stati
ritardi e criticità nella gestione dell'intero processo – ha detto
Calenda. Credo, tuttavia, che nelle ultime settimane si siano
finalmente create le condizioni per riprendere un lavoro serio di
approfondimento, confronto e garanzia". Sarà...
NOSCORIE
TRISAIA: “DECISIONE CHE COZZA CON LA TRASPARENZA”
SCANZANO
JONICO - “La pubblicazione
della Cnapi, la Carta dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il
Deposito delle scorie radioattive d'Italia, slitta a dopo il
referendum costituzionale. Un’azione che non giova alla trasparenza
che le istituzioni vogliono instaurare con le comunità sulla
realizzazione del Deposito”. Lo ha detto Felice Santarcangelo, di
Noscorie Trisaia, dopo le dichiarazioni del ministro dello sviluppo
economico, Carlo Calenda, alla commissione sulle ecomafie. “Slitta
a settembre 2017 – ha aggiunto Santarcangelo - la pubblicazione
della Carta mentre la procedura di infrazione avviata dall'Europa in
merito al procedimento che interessa il
programma per la gestione dei rifiuti radioattivi nel nostro Paese va
avanti”.
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