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domenica 16 febbraio 2025

METAPONTINO. SMALTIMENTO DI LIQUAMI ZOOTECNICI E TUTELA DELLA FALDA IDRICA. ALLARMI INQUINAMENTO LANCIATI DAGLI AMBIENTALISTI NELLE AREE CON ALLEVAMENTI INTENSIVI. URGONO RISPOSTE: E’ APPLICATA LA DIRETTIVA NITRATI DELLA REGIONE BASILICATA? L’ARPAB HA EFFETTUATO, EFFETTUA O EFFETTUERÀ, E COME, IL PREVISTO MONITORAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DELLE ACQUE SUPERFICIALI E PROFONDE DELL’ARCO JONICO LUCANO? COSA FANNO LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI INTERESSATE? IL TESTO INTEGRALE ED IL PODCAST DIFFUSI DALL’ALSIA SULL’ARGOMENTO

 

FOTO ALSIA

FONTE ALSIA.IT

NUOVO EPISODIO DI "ALSIA PORTE APERTE IN PODCAST": LA DIRETTIVA NITRATI IN BASILICATA

La tutela delle risorse naturali impone l’adozione di corrette pratiche agricole per mitigare l’impatto sull’ambiente delle attività produttive. Tra queste va ricordata la fertilizzazione dei suoli agricoli che, se effettuata in maniera sconsiderata, può impattare negativamente sulle risorse acqua ed aria. In particolare, l’uso degli effluenti di allevamento, soprattutto nelle aziende intensive che possono produrne in quantitativi superiori alle necessità aziendali, senza un adeguato piano di utilizzo, può comportare una eccessiva presenza nei suoli dei nitrati compromettendo la qualità delle acque sia superficiali che profonde.

Per affrontare questa problematica, la Commissione Europea approvò nel 1991 la cosiddetta Direttiva Nitrati (1991/676/CEE), con la quale gli Stati membri hanno dovuto da un lato adottare un codice di buone pratiche agricole e dall’altra designare le cosiddette zone vulnerabili ai nitrati, oltre che approvare un programma d’azione, finalizzato a ridurre l'inquinamento delle acque causato direttamente o indirettamente dai nitrati di origine agricola e prevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipo.

A livello nazionale, ciascuna Regione o Provincia Autonoma ha designato le proprie zone vulnerabili. In Basilicata, con la Delibera di Giunta Regionale n. 407 del 30 giugno 2020 sono state individuate ulteriori aree vulnerabili che, attualmente, interessano tutta la fascia metapontina per un’area complessiva di circa 80 mila ettari, pari all’8% dell’intero territorio regionale.

Inoltre, lo scorso anno, con la Delibera del Consiglio Regionale n. 684 del 21 marzo, è stato approvato il nuovo programma d’azione per la protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati di origine agricola, a cui è seguita la Delibera di Giunta Regionale n. 322 del 18 aprile con cui sono state approvate le Linee Guida per la protezione delle acque da nitrati di origine agricola nelle aree esterne a quelle vulnerabili ed aggiornate recentemente, oltre alla nuova modulistica per la presentazione delle comunicazioni per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue e alla disciplina delle sanzioni amministrative per gli illeciti commessi in materia su tutto il territorio regionale.

Oltre alle cosiddette norme tecniche e ai criteri per la produzione e l’utilizzazione degli effluenti zootecnici, il programma d’azione e le linee guida prevedono da un lato il monitoraggio delle acque, la cui attività è curata dall’ARPAB (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), e dall’altra la formazione e l’informazione degli operatori agricoli, dei tecnici e dei consulenti aziendali affidata all’ALSIA.

Ascolta il podcast.

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