Rosalba Pascucci |
Vito Gaudiano, dg della Asm nel 2010, con Andrea Buongiorno, marito di R. Pascucci |
Colpo di scena in appello nel processo sulla morte
di Rosalba Pascucci, deceduta poche ore dopo aver dato alla luce due
gemelli nell’ospedale di Policoro. Accogliendo parzialmente
l'appello della Procura i giudici della Corte d'appello di Potenza
hanno condannato il dottor Giovanni Manolio (assolto in primo grado
e difeso dall'avvocato Antonio Cantasano) a un anno di reclusione. E
hanno confermato la sentenza di primo grado per il dottor Carlo
Capodiferro (difeso dall'avvocato Vincenzo Adamo) che era stato
condannato a un anno e tre mesi. Confermato anche il risarcimento
alle parti civili costituite: il marito della vittima e il Tribunale
dei diritti del malato (rappresentato in aula dall'avvocato Leonardo
Pinto). Nella requisitoria di appello il rappresentante della
pubblica accusa, il sostituto procuratore generale Modestino Roca,
aveva chiesto di riconoscere entrambi gli imputati responsabili di
omicidio colposo e di condannarli a un anno e mezzo di reclusione
ciascuno. Stando alla ricostruzione accusatoria entrambi i sanitari,
non prestando la dovuta assistenza in fase post operatoria, si
sarebbero resi responsabile della morte della giovane mamma avvenuta
nella notte tra il 7 e l’8 settembre del 2010. Di tutt’altro
avviso, ovviamente, i difensori secondo cui non ci sarebbero state
responsabilità nella morte della 32 enne e, qualora ce ne fossero
state, sarebbero da ricercare rispettivamente nell’altra metà del
banco degli imputati. Adamo, difensore di Capodiferro, aveva
ribadito come per la fase dell’assistenza postoperatoria la donna
era stata affidata al reparto in quel momento retto da Manolio che
avrebbe avuto quindi il compito di verificarne lo stato e decidere
in merito a eventuali interventi d’urgenza. Interventi la cui
necessità, nella ricostruzione di questo difensore e dei periti di
parte, si sarebbe manifestata solo dopo diverse ore dall’uscita
della sala operatoria. E su questo l’avvocato Adamo aveva anche
chiesto una nuova perizia. La responsabilità di seguire la paziente
ricadrebbe invece sul primo operatore anche nelle fasi successive
all’uscita dalla sala operatoria, aveva spiegato l’avvocato
Cantasano scagionando così Manolio che, aveva sostenuto, avrebbe
fatto tutto quanto in sua possibilità sia prima, per evitare un
parto cesareo propendendo per quello naturale, sia dopo, chiamando
il rianimatore e lo stesso Capodiferro per decidere come affrontare
il peggioramento della donna. Discussioni tecniche che avevano posto
alla corte dei quesiti importanti da sciogliere.
UNO SCHOCK EMORRAGICO
QUEL TRAGICO 9 SETTEMBRE 2010 NELL'OSPEDALE DI POLICORO
ARTICOLO DI FILIPPO MELE
POLICORO – La tragica notizia della morte di una giovane donna, Rosalba Pascucci, 32 anni, per shock emorragico dopo un taglio cesareo in cui aveva dato alla luce due gemellini, fece il giro d'Italia. Il dramma nella notte tra il 7 e l'8 settembre 2010, tra le 3 e le 4, dopo l'intervento effettuato attorno alla mezzanotte. Il decesso arrivò alle 9.10 dell'8 settembre. Scene di dolore strazianti da parte di parenti ed amici. “Me l'hanno ammazzata”, gridò il marito Andrea Buongiorno. L'ospedale di Policoro divenne meta di carabinieri, dirigenti dell'AsM, amministratori regionali, gente comune. La Procura di Matera notificò due avvisi di garanzia per omicidio colposo ai due medici ginecologi, Carlo Capodiferro e Giovanni Manolio, che avevano effettuato il taglio cesareo su Rosalba.
UNO SCHOCK EMORRAGICO
QUEL TRAGICO 9 SETTEMBRE 2010 NELL'OSPEDALE DI POLICORO
ARTICOLO DI FILIPPO MELE
POLICORO – La tragica notizia della morte di una giovane donna, Rosalba Pascucci, 32 anni, per shock emorragico dopo un taglio cesareo in cui aveva dato alla luce due gemellini, fece il giro d'Italia. Il dramma nella notte tra il 7 e l'8 settembre 2010, tra le 3 e le 4, dopo l'intervento effettuato attorno alla mezzanotte. Il decesso arrivò alle 9.10 dell'8 settembre. Scene di dolore strazianti da parte di parenti ed amici. “Me l'hanno ammazzata”, gridò il marito Andrea Buongiorno. L'ospedale di Policoro divenne meta di carabinieri, dirigenti dell'AsM, amministratori regionali, gente comune. La Procura di Matera notificò due avvisi di garanzia per omicidio colposo ai due medici ginecologi, Carlo Capodiferro e Giovanni Manolio, che avevano effettuato il taglio cesareo su Rosalba.
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