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martedì 10 ottobre 2017

SCANZANO J. PER IL GAS DELLA CONCESSIONE RECOLETA LA GAS PLUS ITALIA SRL HA CHIESTO IL RINNOVO. MA NOSCORIE TRISAIA HA CHIESTO AI SINDACI DEI TERRITORI INTERESSATI DI DARE PARERE NEGATIVO. “OK” DA RIPOLI (SCANZANO J.) E MARRESE (MONTALBANO J). “VEDREMO” DA MASCIA (POLICORO)



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10/10/17

SCANZANO JONICO - “Alla luce della richiesta di rinnovo presentata al Ministero dello sviluppo economico l'11 settembre scorso dalla società Gas plus Italia srl della concessione di coltivazione di gas “Recoleta” chiediamo ai Comuni interessati, Scanzano Jonico, Policoro, Montalbano Jonico, ed anche a quello confinante di Pisticci, di dare parere negativo a Ministero sia alla Regione”. La richiesta è dell'associazione Noscorie Trisaia, nata nei frangenti della battaglia contro il cimitero atomico a Terzo Cavone e poi trasformatasi in movimento ecologista a tutto tondo, proprio in riferimento all'istanza della società titolare della concessione. Ed i sindaci paiono intenzionati a seguire il “suggerimento”. Anzi un “No” secco è arrivato da Raffaello Ripoli, primo cittadino di Scanzano J., e da Piero Marrese, sindaco di Montalbano J. Più cauto Enrico Mascia, alla guida del municipio di Policoro. Ma andiamo con ordine. “Secondo i dati dell'Unmig (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse) – ha spiegato l'associazione no triv - la concessione ha prodotto gas naturale fino al 2016 e nella stessa è presente un pozzo produttivo non erogante (Gioia 001) ai confini del fiume Agri, in territorio di Scanzano J.”. Ma perchè Noscorie ha chiesto il “pollice verso” sull'istanza della Gas plus? “Per il principio di precauzione. A distanza di anni dalle estrazioni non conosciamo l’impatto ambientale su suolo, aria, acqua, poiché non esistono monitoraggi strutturali resi pubblici e neanche strutture di monitoraggio adeguate. Le aree dove sono ubicate i pozzi, altresì, sono abitate e coltivate con coltivazioni di pregio. L'area, oltretutto, è ricca di falde che galleggiano letteralmente su strati di terra e su una falda unica di profondità che non può essere messa rischio da un eventuale inquinamento”. Ed i sindaci? “Appena l'istanza arriverà sulle nostre scrivanie diremo un no secco – hanno spiegato Ripoli e Marrese -. Siamo contro le trivelle. Esse non vanno d'accordo col turismo, l'agricoltura e l'artigianato su cui puntiamo per il nostro sviluppo”. E Mascia? “Non ho ancora ricevuto la documentazione della Gas plus Italia. Mi riservo di valutarla e di sentire in merito Noscorie Trisaia. Posso essere d'accordo in linea di massima contro le trivelle ma prima di rispondere voglio vedere le carte. A priori mi pare fuori luogo esprimere giudizi”.



ATTIVITÀ ESTRATTIVE: “MA SI CONOSCE L'IMPATTO SUL TERRITORIO?”
SCANZANO JONICO - “Sul territorio jonico, a distanza di anni, non è mai stato reso pubblico uno studio sull'impatto delle estrazioni sulla popolazione né sono mai stati diffusi i dati sulla subsidenza (abbassamento) del suolo. E ciò in un territorio a rischio idrogeologico e soprattutto ad elevata erosione costiera”. Lo ha ricordato l'associazione Noscorie Trisaia impegnata da tempo in una infaticabile azione anti trivelle, aggiungendo: “In base ai recenti criteri Ispra del 2014 le scorie nucleari non possono stare vicino a luoghi dove si sfrutta il sottosuolo (gas, acqua, petrolio, CO2); per antitesi non si può sfruttare il sottosuolo dove ci sono scorie nucleari (l’Itrec di Rotondella è un sito provvisorio definitivo di terza categoria)”.

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