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giovedì 8 febbraio 2018
POLICORO. SCALPORE PER L'OPERAZIONE ANTICAPORALATO DELLA GUARDIA DI FINANZA. LE ROTTE DELLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO NERO DALLA CALABRIA AL METAPONTINO AL VULTURE MELFESE. INTERVENTO DI CAVALLO (FAI CISL)
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.2.18
POLICORO – Ha suscitato scalpore l'operazione anti caporalato condotta dalla Guardia di finanza di Montegiordano (CS). Nella rete delle fiamme gialle è incappato un furgone con 10 lavoratori extracomunitari “ingaggiati” in due aziende, una di Scanzano Jonico, l'altra di Policoro, con un “salario” di 1 euro per cassa di mandarini raccolti. Ed il caporale, nel caso, era una donna rumena. L'indagine, tuttavia, continua. E' stato accertato, infatti, che i due italiani denunciati sono imprenditori agricoli di Melfi ma con aziende, probabilmente, di proprietà od in fitto e solo per l'acquisto della frutta nel Metapontino. Le rotte dello sfruttamento, quindi, partono dalla Calabria per dipanarsi nell'arco jonico e nel Vulture Melfese. Le due aree della Basilicata dove il fenomeno è duro a morire. Sulle risultanze di quanto accertato dai finanzieri, altresì, c'è da registrare un intervento di Vincenzo Cavallo, segretario generale della Fai Cisl di Basilicata. “L’operazione della Guardia di Finanza – ha dichiarato il sindacalista - conferma che gli aspetti penali della legge 199 stanno funzionando ma che è ancora lunga la strada della prevenzione. Questi episodi confermano che la piaga del caporalato è ancora molto radicata nel Mezzogiorno. Ma l’inasprimento delle pene non è sufficiente senza un costante impegno sul fronte della prevenzione e della diffusione di una cultura della legalità. Si tratta di emarginare gli sfruttatori per salvaguardare il lavoro e le imprese sane che rispettano le leggi e i contratti. Purtroppo anche nella nostra regione le cabine di regia previste dalla legge 199 non decollano e questo comporta il venir meno di un tassello fondamentale nella lotta. Solo attraverso il dialogo sociale e il confronto tra istituzioni, imprenditoria sana e sindacato – ha concluso Cavallo - si potrà estirpare l’illegalità dalle campagne del Sud e creare le premesse per un’agricoltura che guardi sempre di più alla qualità e sempre meno alla competizione sui costi”.
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