NICOLA SERIO (CIA) |
FRANCESCO PAOLO BATTIFARANO (CONFAGRICOLTURA( |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.2.18
POLICORO
- “Pugno di ferro” delle organizzazioni professionali agricole
della Basilicata per i loro associati accusati e, magari, condannati
per caporalato. Sia Nicola Serio, presidente regionale della
Confederazione italiana agricoltori (Cia), sia Francesco Paolo
Battifarano, presidente di Confagricoltura Basilicata, hanno
sostenuto che “saranno espulsi i titolari delle imprese per i quali
saranno dimostrati dalla magistratura a loro carico i reati di
intermediazione
illecita di manodopera e di sfruttamento del lavoro agricolo”.
“Purtroppo – ha detto Serio – il caporalato, è vero, è duro a
morire anche nella nostra regione. Nonostante una legge durissima che
prevede la confisca dell'impresa. Evidentemente ci sono imprenditori
che non temono le leggi o che non vogliono ottemperare ad esse. Cosa
li spinge a servirsi dei caporali? E' difficile dirlo. Quel che,
invece, come Cia, io ribadisco, è che lo sfruttamento della
manodopera non è giustificato per nessun motivo. Il rispetto della
persona e dei diritti dei lavoratori e indispensabile. Se sta bene il
dipendente sta bene l'azienda. Altrimenti non sarà così. Lucrare
sul lavoro altrui è un delitto per cui il nostro codice etico
prevede, ripeto, l'espulsione”. E Battifarano ha aggiunto:
“Purtroppo ci sono cattive abitudini, come quelle di rivolgersi ai
caporali per ottenere braccianti da sfruttare, che difficilmente
passano. La lotta, però, contro il caporalato non mi pare
impossibile. Oggi c'è una legge che mette sullo stesso piano
caporale ed azienda agricola. Chi utilizza questo tipo di
“assunzioni” rischia il sequestro dei beni. La crisi,
probabilmente, spinge a servirsi dei caporali. Fa bene, tuttavia, la
magistratura a “bastonare” anche chi paga a cottimo. La legge
c'è, quindi, anche molto severa, e bisogna rispettarla. Anche il
codice etico di Confagricoltura prevede prima la sospensione e poi
l'espulsione per gli associati per cui sarà dimostrato il loro
cointeressamento in inchieste sullo sfruttamento illecito della
manodopera”.
Nessun commento:
Posta un commento