LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 16.2.18
SCANZANO
JONICO – La Corte dei conti, Prima sezione di appello, si è
espressa su alcuni ricorsi presentati contro la sentenza primo grado
emessa dalla Sezione giurisdizionale della Basilicata sul mancato
versamento nelle casse del Comune delle somme riscosse dalla società
Tributi Italia a titolo di tributi (Ici, Tarsu, Tosap e Icp, servizio
pubbliche affissioni e riscossione coattiva delle sanzioni
amministrative). Sono stati respinti, pertanto, i ricorsi di Pasquale
Froio, già amministratore delegato, e di Giuseppe Saggese, ritenuto
dall'accusa l’amministratore di fatto, nonchè socio occulto fino
al 18 giugno 2010, della spa. “E' confermata – si legge nella
sentenza – la condanna di 150.000,00 euro per Froio e 1.243.942,61
per Saggese”. La stessa Sezione ha dichiarato inammissibili poiché
presentati in ritardo i ricorsi di altri due ex ad, Patrizia Saggese
e Vito Paolo Marti. In primo grado erano stati condannati a pagare
150.000 euro ciascuno. Accolto, infine, l’appello di Paolo
Francesco Lanzoni, in servizio per soli 2 mesi, dal 18 maggio al 30
luglio del 2009. Gli appelli erano avversi alla sentenza n. 45 del
2015 di primo grado. “Sentenza – si legge nel dispositivo stilato
dalla Prima sezione di appello della Corte contabile - con cui era
stata condannata la società Tributi Italia, in amministrazione
straordinaria, nella persona del Commissario straordinario
pro-tempore Luca Voglino e dell’amministratore di fatto, nonchè
socio occulto Saggese, a risarcire il Comune di Scanzano Jonico del
danno subito nella misura di 1.234.942,61 euro ed in via sussidiaria,
nella misura di 750.000 euro da dividersi in parti uguali, gli
amministratori delegati della spa succedutisi nella carica nei vari
periodi, Lanzoni,
Froio, Marti, Patrizia Saggese e Mario Ortori (consulente)”.
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