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lunedì 28 gennaio 2019

CINA VIETATA ALLE ARANCE BIONDE DEL METAPONTINO. UNA “MANINA” HA CAMBIATO IL DISCIPLINARE DI ESPORTAZIONE. APPELLI DI NICODEMO (ASSO FRUIT ITALIA) ALLE REGIONI BASILICATA, PUGLIA E CALABRIA

L'INCONTRO ASSO FRUIT-DELEGAZIONE CINESE NEL NOVEMBRE 2017

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.1.19
SCANZANO JONICOLa Cina è lontana per le arance bionde del Metapontino. Ma è vicina per quelle rosse della Sicilia. Una “manina” ha cambiato il disciplinare di esportazione pochi mesi fa. E gli agrumi dell'organizzazione di produttori (Op) Asso Fruit Italia, già imballati in scatole con scritta anche nella lingua della nazione orientale, sono rimasti in magazzino. Così, a Francesco Nicodemo, presidente della mega coop, non è rimasto che lanciare un appello affinchè risolvano l'inghippo ai presidenti delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, produttrici di bellissime “bionde”. Ma ecco Nicodemo: “Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Il primo febbraio avremmo spedito il nostro primo container. Invece, abbiamo saputo il 22 gennaio scorso di una modifica dell'accordo Italia-Cina limitando le esportazioni di arance solo alle varietà rosse (Tarocco, Moro e Sanguinello). Varietà che noi non produciamo”. Il nostro interlocutore ha ricordato che il primo protocollo era già nei termini di quello attuale ma che si riusci ad ampliare le varietà esportabili anche a quelle bionde (Navel, Fukumoto, Lane Late, Newhall, Navellina). “Credo, però, che in agosto il disciplinare sia stato di nuovo modificato. E noi lo abbiamo saputo in maniera tardiva”. Quale il motivo di preferenza per le “rosse” rispetto alle “bionde”? “Vorrei saperlo anch'io. Non so proprio cosa sia successo”. Abbiamo insistito. Chi firma i “bilaterali”? “I ministri dell'agricoltura dei due Paesi. Ed il nostro ministro Gian Marco Centinaio (Lega) è stato in Cina a firmare l'ampliamento dei mezzi di trasporto dalla sola nave anche all'aereo”. Ma si tratta di trasporto. Cosa c'entrano le arance rosse e quelle bionde? “Contestualmente – ha replicato Nicodemo – anche se, preciso, vado per deduzione, è stato concordato l'aggiornamento al protocollo che non è stato migliorativo ma peggiorativo per noi. Basilicata, Puglia e Calabria non producono “rosse” ma “bionde”. Cosa fare? Per quest'anno il danno è fatto. Occorrerà rimediare per la prossima campagna al fine di aprire una nuova linea di export. In magazzino abbiamo 10mila cassette con la scritta in cinese. Facciamo appello ai presidenti delle Regioni produttrici di arance bionde perchè chiedano al ministro Centinaio di allargare il “bilaterale” con la Cina anche alle nostre produzioni, a questo punto, non solo di agrumi ma anche di uva da tavola”. 


QUANDO I CINESI VENNERO A SCANZANO JONICO PER VISITARE GLI AGRUMETI DEL METAPONTINO

SCANZANO JONICO – Il 16 novembre 2017 la Gazzetta si occupò della visita nel Metapontino di importatori cinesi al fine di stipulare intese per esportare agrumi e kiwi nel grande Paese orientale. Importatori ospiti di Asso Fruit Italia. Così, Salvatore Pecchia, agronomo della mega coop: “Siamo tra i pochi esportatori italiani riconosciuti dal Governo cinese dopo aver superato i controlli a cui siamo stati sottoposti da parte dei loro operatori. Attendiamo le prime commesse. Esporteremo agrumi di Basilicata, Puglia e Calabria dopo averli lavorati a Scanzano Jonico e nei magazzini convenzionati. E siamo pronti per partire anche con l'India in cui abbiamo già commercializzato uva da tavola”. Invece, pochi giorni fa, con un container già pronto per l'invio, la “doccia fredda”: in Cina, dall'Italia, solo le arance rosse siciliane non quelle bionde lucane e delle due regioni ioniche confinanti.

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