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sabato 19 gennaio 2019

POLICORO. CUPPONE CONDANNATO A 5 ANNI DI CARCERE PER IL FERIMENTO DEL GHANESE BASHIRU. IL FATTO IN VIA TRISTANO IL 22 SETTEMBRE 2017

LA "SCENA" DELLA SPARATORIA IN VIA TRISTANO DEL 22.9.17

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.1.19

POLICOROCinque anni di carcere. E' la pena inflitta dal tribunale collegiale penale di Matera a Francesco Cuppone, 35 anni, del posto ma residente a Scanzano Jonico, accusato di tentato omicidio in danno di Abdul Mumin Bashiru, 46 anni, ghanese, oltre che di detenzione e ricettazione di arma da fuoco. Il fatto, che fece grande scalpore in città, avvenne il 22 settembre 2017, in via Tristano, in pieno centro. Il cittadino straniero fu fatto segno di spari di arma da fuoco di cui uno lo colpì ad una gamba. Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Matera, guidato dal maggiore Daniele Dinoi e dal capitano Francesco Gammone, dopo aver ricostruito la dinamica dell’accaduto, portarono a colui che, secondo gli investigatori, sarebbe stato l’autore materiale dell’agguato, identificandolo in Cuppone. Che, però, si rese irreperibile. Ma gli uomini dell'Arma dei Comandi provinciali di Foggia e Matera, tramite i militari della Compagnia di Cerignola (Foggia), lo arrestarono il 10 gennaio 2018 nella città del Foggiano. Così, al termine del dibattimento, l'accusa, con il pubblico ministero Rosanna De Fraia, ha chiesto per l'imputato dieci anni di reclusione. Il tribunale, però, presieduto da Giuseppe De Benedictis, a latere Valerio Giovanni Antonio Sasso e Danilo Staffieri, ha accolto parzialmente le richieste formulate dai difensori Pietro Damiano Mazzoccoli e Michelangelo Bonelli condannando Cuppone a 5 di reclusione dopo aver derubricato l'accusa da tentato omicidio a lesioni gravi ed assolvendolo per il reato di ricettazione di arma da fuoco. Il collegio di difesa, dal canto suo, aveva chiesto l’assoluzione piena dell'imputato che ha sempre dichiarato la sua estraneità ai fatti a lui addebitati. L'avvocato Mazzoccoli, pertanto, ha annunciato che, appena saranno depositate le motivazioni, presenterà appello. Il fatto accadde il 22 settembre 2017. Attorno alle 18.30, il 112 dei carabinieri venne chiamato per l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco e per un individuo riverso sul selciato di una strada centrale di Policoro. I militari, giunti sul posto, accertarono che effettivamente erano stati esplosi almeno sei colpi di pistola ai danni di un cittadino ghanese, appunto Bashiru. L'uomo non versava in pericolo di vita ma era stato colpito ad una gamba. Trasportato in ospedale dovette subire alcuni interventi chirurgici.


BASHIRU SI NASCOSE DIETRO UN'AUTO. L'ATTENTATORE SPARO' PIU' COLPI DI PISTOLA PRIMA DI FUGGIRE
POLICORO – Il ferimento di Abdul Mumin Bashiru, manovale, nato a Nsawam, nel Ghana, avvenne in via Tristano, all'altezza del numero civico 9, in pieno centro cittadino, attorno alle 18.30 del 22 settembre del 2017. Le prime testimonianze raccolte dai carabinieri parlarono di un vera e propria sparatoria. L'attentatore, a bordo di un'auto, sparò più colpi di pistola, prima di darsi alla fuga, tentando di colpire la vittima predestinata che ebbe come unico scampo quello di nascondersi dietro un veicolo parcheggiato nei pressi. Forse fu proprio quello “scudo” a salvargli la vita. Il mezzo, infatti, fu crivellato dai proiettili. Alcuni residenti nella palazzina dove viveva il ferito e nelle case popolari di fronte sentirono dei colpi, come dei mortaretti. Poi la sirena dell'ambulanza che portò in ospedale l'uomo ferito e l'immediato arrivo sul posto di auto delle forze dell'ordine.

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