LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 19.1.19
SCANZANO JONICO –
Proseguono le indagini dell'operazione anticaporalato
“Libertate” condotta dai carabinieri della Compagnia di Policoro
e della Tutela del lavoro e scattata nella notte del 16 gennaio
scorso. Risulta alla Gazzetta che ci siano altri indagati a piede
libero. Si tratterebbe di altri imprenditori agricoli collegati alla
rete messa su da caporali romeni per offrire “braccia” a 3,5 euro
l'ora per 14 ore al giorno nelle campagne di Scanzano Jonico e
Policoro. Intanto, sono proseguiti nel carcere di Matera gli
interrogatori di garanzia per le persone accusate, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione
illecita e sfruttamento del lavoro con carattere della
transnazionalità, estorsione, violenza privata, uso indebito di
carte di credito, corruzione. Le indagini sono state coordinate dal
procuratore della repubblica di Matera, Pietro Argentino, e dal pm
Annafranca Ventricelli. I provvedimenti cautelari sono stati emessi
dal gip Rosa Angela Nettis. Tra i colpiti da provvedimenti giudiziari
caporali romeni e loro collaboratori, imprenditori agricoli, un
dipendente dell'ufficio anagrafe del Comune ionico, due sindacalisti
di Marconia. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state
notificate a Cumpata Liliana Lucia Palade, Aurel Dragos Mazilu,
Ciprian George Zahiu, Filica Vilceanu, Adriana Geanina Mocanu, Paolo
Valenza, Sara Santeramo, Antonietta Lospinuso, Massimo Giordano,
Antonio Giordano e Ciro Morrone. Giuseppe Simone, invece, è agli
arresti domiciliari. Obbligo di dimora, infine, per Leonardo
Barbalinardo e di presentazione alla polizia giudiziaria per
Alessandra Erminia Barbalinardo.
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