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venerdì 27 ottobre 2023

DEPOSITO UNICO DELLE SCORIE NUCLEARI D’ITALIA. LO VUOLE TRINO VERCELLESE. “CASTAGNE DAL FUOCO” TOLTE AL GOVERNO NAZIONALE?

DANIELE PANE, SINDACO DELLA CITTA’ PIEMONTESE, INSISTE: “VENGANO A FARLO QUI DA NOI. CI PORTERA’ SICUREZZA E INTROITI”. COSA ACCADRA? DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

DANIELE PANE

DANIELE PANE CON MATTEO SALVINI

IL REATTORE DELLA EX CENTRALE ATOMICA DI TRINO

FONTE IL PICCOLO DI ALESSANDRIA

L’INTERVISTA

DANIELE PANE

«VENGANO A FARLO QUI A TRINO: CI PORTERÀ SICUREZZA E INTROITI»

DI MASSIMO BRUSASCO

Trino Vercellese si propone e non è una notizia. Se ci fosse davvero la possibilità di richiedere il deposito nazionale di rifiuti nucleari, il paese a una manciata di chilometri da Casale avanzerà la candidatura.

Il sindaco Daniele Pane ha buoni motivi per farlo. E, probabilmente, sarà ben incoraggiato dai suoi colleghi che di radioattività non vogliono neanche sentire parlare. Figurarsi mettersi in casa l’ingombrante “impianto di smaltimento”.

Sindaco Pane, perché Trino vuole il deposito?

Perché se la norma dice che, tra il 2025 e il 2028, il combustibile dovrà tornare dove è stato prodotto, rischieremo di ricevere barre di uranio, ad esempio dalla Francia, in un sito che non è adatto a ospitarle. Ne varrà della sicurezza.

Invece col deposito nazionale?

 Perlomeno, il nostro vecchio impianto verrà rammodernato e i criteri di sicurezza saranno rispettati appieno.

Confida dunque nella modifica dell’attuale legge?

Se la norma cambierà, certamente daremo la disponibilità perlomeno a valutare se il nostro territorio è idoneo, proprio per scongiurare che tornino a Trino rifiuti radioattivi che ora sono all’estero.

La Cnapi, ovvero la Carta delle aree potenzialmente idonee, esclude Trino.

Siamo stati scartati per la presenza di un impianto di produzione dell’Enel che, nel frattempo, è stato dismesso. È vero che Trino ha subito alluvioni nel 1994 e nel 2000, ma è anche vero che non tutto il territorio comunale è alluvionabile.

Ci sarebbe però il problema della falda.

Ma il deposito potrebbe essere rialzato senza intaccare la fonte idrica.

I suoi concittadini che cosa dicono?

Quest’anno mi hanno confermato sindaco col 73% dei consensi. E io, sul nucleare, ho sempre la medesima posizione.

Trino senza nucleare si impoverirebbe.

Attualmente, nella centrale, in cui si stoccano rifiuti di bassa e media intensità e dove è in fase di smontaggio il reattore, lavorano 68 persone e ci sono nuovi assunti. Con l’indotto, arriviamo a 150 lavoratori. È chiaro che la centrale fa economia e che, dal 1986, l’anno del referendum contro il nucleare, a oggi abbiamo perso 2200 abitanti.

Quindi: ben venga il deposito nazionale.

Ben venga un impianto che garantisca quella sicurezza che, altrimenti, sarebbe a forte rischio. È un auspicio da sindaco, da trinese e da padre di due figli.

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