DOPO LA PROTESTA IL COMUNE GLI HA CONCESSO IL SUOLO
PUBBLICO PER I TAVOLINI ALL'APERTO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.7.16
NOVA SIRI – Tutto è bene quel che finisce bene
anche se rimane l'amaro in bocca per un esercente di una pubblica
attività che per ottenere i suoi diritti ha dovuto attuare lo
sciopero della fame. E' accaduto a Pino Vassallo, titolare del
ristorante “Briganti in piazza”, nella centrale piazza
Plebiscito, al centro storico, che, ieri alle 13, dopo aver digiunato
per oltre 50 ore, ha ottenuto il permesso ad occupare 48 metri
quadrati di suolo pubblico per potervi allocare i tavoli per i suoi
clienti serali. “Sto bene – ha detto il ristoratore alle 12.30 di
ieri – e sembra che tutto sia stato risolto. Mercoledì notte è
venuto a trovarmi il sindaco Eugenio Stigliano, preoccupato per la
mia salute. Nel pomeriggio dello stesso giorno avevo accusato un
mancamento ed avevo chiamato in prefettura, a Matera, per avvisare
che stavo male. Tuttavia, assistito da un amico, mi sono ripreso
subito. Il primo cittadino mi ha annunciato che aveva risolto tutto.
E stamattina mi è stato notificato il provvedimento per
l'occupazione del suolo con divieto di sosta dal pomeriggio a sera
inoltrata. Per il carico-scarico merci ho suggerito di istituire un
parcheggio a servizio di tutti i commercianti”. Così, da ieri
sera, Vassallo, smesso di digiunare, ha accolto gli avventori che
preferiscono cenare all'aperto per la calura estiva. “Siamo
nuovamente operativi – ha scritto sulla pagina facebook de “I
briganti in piazza” - vi aspettiamo. E ci scusiamo con quanti non
abbiamo potuto accogliere negli ultimi tre giorni”. Ma ecco il
sindaco Stigliano: “Mi spiace che Vassallo se la sia presa con me
per problemi inerenti gli uffici tanto che farò un approfondimento
per capire cosa sia successo. Non deve accadere in nessun posto al
mondo che per avere i propri diritti i cittadini debbano attuare lo
sciopero della fame”. Il primo cittadino ha concluso invitando i
turisti della Marina a recarsi in paese per godere delle sue bellezze
architettoniche, del suo clima e delle sue prelibatezze culinarie.
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