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sabato 16 luglio 2016

NOVA SIRI. PARLA VINCENZO PASTORE, EX MARITO DI GIULIA FAVALE E PADRE DI ANTONELLA, RICOVERATA IN OSPEDALE AD ANDRIA

MIA FIGLIA È SCAMPATA ALL'ISIS A BRUXELLES MA HA TROVATO L'INFERNO NEL TRENO. VOGLIAMO GIUSTIZIA E VERITA'”
I funerali di Stato ad Andria
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIONO 16.7.16
NOVA SIRI- “Voglio giustizia. I colpevoli debbono pagare. Ci sono morti innocenti. Io e Antonella vogliamo la verità. Ora mia figlia odia il nostro Paese. Ha detto di essere sfugggita alle pallottole dell'Isis a Bruxelles e di aver trovato il dramma in Italia”. Lo ha detto Vincenzo Pastore, distrutto dal dolore. L'ex marito di Giulia Favale, la vittima lucana dello scontro fra i due treni in Puglia di martedì scorso, e padre di Antonella, 28 anni, in ospedale, ad Andria, ha fatto ritorno per qualche ora giovedì sera. Gli abbiamo posto alcune domande. D. Antonella ha raccontato dello scontro? R. “Sì. Mi ha detto che i soccorsi sono stato un po' lenti e che la madre respirava dopo l'impatto. Ai soccorritori ha chiesto di prendere prima la madre che aveva emesso solo rantoli. Le hanno stese sotto il sole. Per mezz'ora non hanno avuto assistenza. Ha sentito che parlando di Giulia qualcuno ha detto che la stavano perdendo. Ha chiesto che le facessero qualcosa. Da allora non l'ha vista più”. D. Come sta Antonella? “Sta meglio. Speriamo che non debba essere operata alla milza. Ha un taglio alla testa, uno alla mano, lividi e fratture al bacino”. D. Quando ha saputo della morte della madre? R. “Quando mi hanno chiamato per il riconoscimento. Ha pinato. Non ha voluto parlare nè con giornalisti, né col presidente della Puglia, Michele Emiliano”. E' andata a trovarla il presidente Marcello Pittella? “No”. D. E' stato tragico il riconoscimento? R. “Mi avevano detto di descrivere il vestito e le scarpe che Giulia indossava. Ho chiesto a mia figlia. Ma Giulia era riconoscibile. La testa fuori da un lenzuolo. Non mi hanno fatto vedere il corpo”. D. Avevate divorziato? “Sì, ma eravamo rimasti amici e fratelli. Sedici anni insieme non si dimenticano”. D. Antonella vive a Bruxelles? R. “Si. É laureata in lingue ed ha lavorato per la Nato. Vuole tornare in Belgio. Aveva invitato la madre per il compleanno. Io in quei giorni ho perso mia mamma. Antonella voleva cambiare la data del ritorno per vedere la nonna. Ma le ho detto di non farlo. Si sente anche in colpa per aver invitato la madre. Sul treno le aveva chiesto quanto mancasse per Andria. Dieci minuti. Dopo, il finimondo”. D. Ed ecco l'appello alla giustizia. R. “Si, vogliamo giustizia. Antonella vuole la verità. I terroristi dell'Isis hanno sparato vicino a casa sua. Ha visto la guerra ma se l'era cavata. Prima di arrivare in Italia. Avrà sempre davanti quelle immagini. Non so se dimenticherà”. D. Infine, la solidarietà. R. “Tantissima. Le colleghe di Giulia le hanno fatto il vestito dell'ultimo viaggio. Nova Siri e Rotondella che ci sono vicine. Oggi, l'ultimo saluto”. Alle 11, intanto, ad Andria, funerali di Stato per le vittime. La Basilicata è stata rappresentata dall'assessore Nicola Benedetto. Poi, la salma di Giulia Favale è arrivata a Nova Siri dove alle 16.30 per la cerimonia funebre nella chiesa della Marina prima della tumulazione a Rotondella. Il Comune di Nova Siri ha decretato il lutto cittadino.

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