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mercoledì 3 maggio 2023

POLICORO. DOPO IL NUOVO INQUINAMENTO DELLA FALDA IDRICA NELLA ZONA MADONNELLA. NO SCORIE E MED NO TRIV: “BASTA CONTINUARE A TRIVELLARE I BACINI IDRICI DELLA BASILICATA CON L’INVENZIONE DELLO SCONTO GAS, NON CONCESSO A TUTTI E GIÀ PRATICATO DA ALTRE REGIONI CHE NON TRIVELLANO”

MA COSA FARE AI FINI DELLA TUTELA DEGLI INTERESSI DELLA POPOLAZIONE, DELLE LORO ATTIVITÀ, DELL'AGRICOLTURA DI PREGIO DELLA COSTA IONICA, DEI BACINI IDRICI E DELL’IMMAGINE DEL TERRITORIO? LA RISPOSTA DI NOSCORIE E DI MED NO TRIV E' NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE

FOTO DI FREPERTORIO FILIPPO MELE

FOTO DI REPERTORIO MED NO TRIV

L'INCENDIO DEL 1991 AL POZZO POLICORO 1

FONTE NO SCORIE – MED NO TRIV

NO SCORIE/MED NO TRIV SU NUOVO INQUINAMENTO FALDA E ORDINANZA A POLICORO 

Il comune di Policoro aveva già emesso analoga ordinanza il 30/09/2020 (n.5976) per il "pozzo Policoro 1" proibendo l ‘emungimento di acqua dai pozzi per il potabile, agricoltura e allevamento per la stessa area interessata dalla recente ordinanza del 28/4/23 (N10104) che interessa il pozzo Masseria Petrulla 1 poco distante dal pozzo Policoro 1 (che esplose nel 1991). Nella stessa zona si è perforato anche il pozzo Policoro 1 bis dove si è continuato ad estrarre gas negli ultimi dieci anni.

Avevamo, ormai dal lontano 2010, chiesto alle amministrazioni comunali locali e regionali di verificare le falde vicino i pozzi di gas e avevamo chiesto di bloccare le trivellazioni sul nostro territorio proprio per la tutela delle falde acquifere e dei corsi d'acqua (il Metapontino galleggia su un unico grande bacino idrico di profondità e di superficie), per le economie locali collegate e la salute dei residenti. Molti ricorderanno la vicenda della trivellazione di pozzo Morano, in quella fase grazie agli agricoltori di Bosco Soprano furono evitati altri 2 pozzi nel territorio della concessione Policoro (che abbraccia Policoro, Scanzano, Rotondella e Nova Siri).

I cittadini si sono mossi, le amministrazioni sono state invece silenti in questi anni, mentre la Regione Basilicata proseguiva con il piano di trivellazioni in terra e mare. Una Regione - lo ribadiamo - a cui è stato chiesto ai suoi amministratori di dotarsi di un piano di tutela delle acque e dei bacini idrici da oltre 10 anni e che ancora non lo ha fatto. Stesso discorso per il monitoraggio della subsidenza (abbassamento del suolo) che provoca dissesto idrogeologico/frane/smottamenti/allagamenti e un piano di emergenza esterna per chi vive e lavora intorno ai pozzi e agli oleodotti. Abbiamo forse dimenticato la concessione petrolifera Tempa la Petrosa della Total nel basso Sinni e le istanze in mare di Shell e tante compagnie minori dove ci siamo battuti insieme alla Ola in tutti questi anni per poter continuare a vivere di acqua, mare, terra e anche di fragole?

Ora che facciamo rincorriamo le bonifiche? Ancora si è convinti che in questi territori o nell' intera Basilicata ricca di bacini idrici si possa estrarre gas e petrolio?

Per le estrazioni di gas nella concessione Policoro per una questione di franchigie i comuni non hanno ricevuto un centesimo di royalties, ora che la propaganda del fossile si è inventato uno sconto in bolletta (non concesso neanche a tutti) che è già praticato da altre regioni che non trivellano i propri territori che facciamo continuiamo a trivellare i bacini idrici della Basilicata?

A i fini della tutela degli interessi della popolazione, delle loro attività, dell'agricoltura di pregio della costa Ionica, dei bacini idrici e dell’immagine del territorio chiediamo al sindaco di Policoro di istituire insieme a tutti gli altri sindaci del territorio e della stessa Basilicata un comitato dei cittadini e amministratori per la tutela e difesa del "bene acqua" un interesse vitale e prioritario del territorio e delle comunità.

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