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mercoledì 17 maggio 2023

MALTEMPO E AGRICOLTURA. IL GRIDO DI DOLORE DEGLI AGRICOLTORI DEL METAPONTINO. PISTICCI EPICENTRO DELLA CRISI MA TUTTI I COMUNI DELL’AREA SONO STATI COLPITI

SEGNALATI DA ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI, COMUNI, SINGOLI PRODUTTORI, DANNI ALLE COLTURE IN ATTO (FRAGOLE, ALBICOCCHE, CIGLIEGE, PESCHE), AGLI ORTAGGI, ALLE STESSE STRUTTURE ARBOREE, ALL’APICOLTURA, CON UNA GRAVE MORIA DI API. CHIESTO L’INTERVENTO URGENTE DELLA REGIONE BASILICATA ED UN DECRETO LEGGE SPECIALE DELLO STATO PER GARANTIRE IN TEMPI RAPIDI I RISTORI A CHI HA SUBITO INGENTI PERDITE. DI SEGUITO GLI INTERVENTI DEL COMUNE DI PISTICCI, DELLA COLDIRETTI, DELLA CIA-AGRICOLTORI ITALIANI DI BASILICATA E DELLA APICOLTORI LUCANI-CIA 

PISTICCI. LA PIENA DEL BASENTO (FOTO PROVINCIA DI MATERA)

PISTICCI. LA PIENA DEL BASENTO (FOTO GABRIELE LOPATRIELLO)

PISTICCI. LA PIENA DEL BASENTO (FOTO GABRIELE LOPATRIELLO)

FOTO COLDIRETTIBASILICATA

LA MORIA DELLE API (FOTO APICOLTORI LUCANI-CIA)

FONTE UFFICIO STAMPA COMUNE DI PISTICCI

DANNI DAL MALTEMPO: SOPRALLUOGHI E RISTORO PER CHI HA SUBITO DANNI

“Il Basento ha rotto gli argini in più punti nel territorio di Pisticci e ha provocato danni ingenti alle colture, in particolare ortaggi e cereali”, è quanto denuncia l’assessore all’agricoltura del comune di Pisticci, Rossana Florio.

La vicesindaco con delega all’Agricoltura ha poi proseguito: “Le numerose segnalazioni che  abbiamo accolto, dopo le abbondanti precipitazioni di questi giorni che hanno interessato il territorio,  destano forti preoccupazioni sia per le conseguenze economiche, sia per la sicurezza dei cittadini.   Non appena sarà possibile effettuarli materialmente chiediamo gli opportuni sopralluoghi da parte della Regione Basilicata e l’adozione di tutti i provvedimenti utili alla messa in sicurezza del territorio e la pianificazione dei ristori che spettano agli agricoltori e agli operatori economici colpiti dal maltempo”.

L’assessore ha poi aggiunto: “La fragilità idrogeologica dei territori, come è il caso di quello di Pisticci, va posta come priorità ormai ineludibile. Chiediamo che gli accertamenti per valutare i danni prodotti siano svolti in tempi brevi e siano intensificate tutte quelle azioni preventive necessarie a contenere fenomeni  legati ai cambiamenti climatici che spesso mettono a dura prova la resistenza, la sicurezza e il tessuto economico delle comunità”.


FONTE COLDIRETTI BASILICATA

MALTEMPO: COLDIRETTI, DANNI A CILIEGE E DRUPACEE PER VIA DELLE ECCESSIVE PIOGGE

Le piogge insistenti di queste ultime settimane, se da un lato stanno contribuendo a riempire gli invasi lucani, scongiurando così un’emergenza idrica in estate, dall’altro hanno determinato il fenomeno del cracking sulle primizie del Metapontino. A lanciare l’allarme è la Coldiretti di Basilicata. In particolare ciliegie e drupacee hanno mostrato fenomeni di spaccatura dei frutti, con punte anche del 50 per cento. “ Purtroppo continuiamo a fare i conti con gli effetti legati ai cambiamenti climatici - spiega il direttore provinciale della Coldiretti Matera, Vincenzo Ruggieri- e dopo un periodo di piogge continue le piante stanno assorbendo una grande quantità di acqua in poco tempo, con un improvviso incremento del volume dei frutti causando la lacerazione della buccia nei punti più deboli. L'eccesso di pioggia sta inoltre rendendo difficoltosa la raccolta delle fragole sotto le serre allagate. Come organizzazione agricola ci siamo già attivati per sollecitare i Comuni al fine di segnalare tale calamità ai competenti uffici regionali e inoltre invitiamo i nostri associati a segnalare le zone interessate dal disastroso fenomeno”. Per il presidente provinciale dell'organizzazione agricola, Gianfranco Romano “l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno. A fronte di questa situazione climatica è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite ma anche realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l'emergenza. In particolare in Basilicata urge intervenire per ripristinare la capacità di invaso delle dighe presenti sul territorio regionale consentendo di raccogliere fino ad 1 miliardo di metri cubi i quali sarebbero sufficienti ad affrontare 4 anni per gli usi civili, agricoli e industriali, aiutando inoltre la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale” conclude Romano.

 

FONTE CIA - AGRICOLTORI ITALIANI

CIA CHIEDE UN DECRETO LEGGE SPECIALE PER FRONTEGGIARE IN TEMPI RAPIDI E CON STRUMENTI ECCEZIONALI LA SITUAZIONE DI STRAORDINARIA DIFFICOLTÀ MOLTO DIFFUSA IN TUTTE LE REGIONI  

Tutti i comparti agricoli – soprattutto quelli ortofrutticolo e olivicolo – sono duramente colpiti dalle piogge insistenti, con diffusi allagamenti, di queste ultime settimane. A questi comparti si aggiunge quello zootecnico per le difficoltà nell’approvvigionamento dei foraggi e mangimi per il bestiame. Lo segnala Cia-Agricoltori Basilicata che ha attivato i propri uffici Cia di zona per raccogliere le segnalazioni di danni finalizzate alla dichiarazione di stato di calamità. Le preoccupazioni sono amplificate per le produzioni di frutta (drupacee) ed ortive del Metapontino e delle altre aree con coltivazioni pregiate. La frutta sulle piante, in buona parte danneggiata e “spacchettata”, non potrà essere venduta, mentre gli olivicoltori associati all’Oprol prevedono un calo di produzione che si aggiunge alla precedente campagna olearia segnata da gravi problematiche. Anche per foraggicoltura e cerealicoltura grandi perdite e produzioni a rischio per andamento anomalo a livello metereologico e climatico. Nel sottolineare che si è impossibilitati a chiedere il Tavolo Verde per una prima valutazione della situazione dei danni a causa dell’assenza, da otto mesi, dell’Assessore alle Politiche Agricole, Cia informa che la Confederazione nazionale ha proposto un Decreto legge speciale per fronteggiare, in tempi rapidi e con strumenti eccezionali, la situazione di straordinaria difficoltà molto diffusa in tutte le regioni. Uno strumento normativo con carattere di urgenza che, insieme alle azioni già avviate, possa introdurre misure di sostegno economico efficaci per le attività economiche, il ripristino delle infrastrutture e la messa in sicurezza del territorio. Dunque, “un Decreto legge ad hoc dove anche l’agricoltura -precisa il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini- possa trovare spazio e risorse finanziarie”. Servono “interventi efficaci, concreti e all’altezza delle aspettative del mondo imprenditoriale agricolo, già da tempo alle prese non con poche avversità”.

In particolare, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della fragilità dei territori rispetto alla sfida dei cambiamenti climatici e all’imprevedibilità delle sue conseguenze. In varie parti del Paese in meno di quarantott’ore, è caduta una quantità d’acqua equivalente a quella prevista nell’intera stagione primaverile e che, per via dell’esondazione di fiumi e torrenti, ha sommerso strade e Paesi, mettendo in ginocchio intere comunità e il sistema imprenditoriale locale”.

 

FONTE APICOLTORI ITALIANI-CIA

MALTEMPO: DI NUZZO, APICOLTORI “IN GINOCCHIO”

La piovosità di questi giorni sta provocando non pochi danni all’apicoltura che possono riassumersi in tre punti: mancata produzione, sciamature incontrollate, perdita delle famiglie. Il grido d’allarme parte da Nicola Di Nuzzo, presidente dell’Associazione Apicoltori Lucani-Cia, che conta 150 associati con un totale di 13.000 alveari pari a circa il 70% del totale lucano.

La mancata produzione – aggiunge - è strettamente legata alle incessanti piogge infatti, le api sono impossibilitate ad uscire dal proprio alveare a causa della pioggia. Questo rintanarsi nelle arnie produce un sovraffollamento della stessa inducendo così lo sciame a creare una nuova regina e nei pochi giorni di bel tempo dimezzare lo stesso tramite il fenomeno della sciamatura, che risulta incontrollabile in quanto l’apicoltore (per prevenire tale fenomeno) è impossibilitato nei periodi di pioggia ad ispezionare le arnie.

Il sovraffollamento, insieme alla mancata produzione sta portando gli sciami più deboli alla fame, provocandone la morte a causa delle scarse risorse all’interno dell’arnia e all’impossibilità di ispezione e di nutrimento di soccorso da parte dell’apicoltore. Queste tre cause – continua Di Nuzzo - stanno producendo notevoli danni al comparto, infatti oltre a non produrre miele si subisce una perdita di investimento in termini di numero di arnie che di forza delle famiglie, rendendo vano tutto il lavoro svolto dall’apicoltore fino ad ora.

Abbiamo segnalato la problematica alla Regione Basilicata, che prontamente ci ha risposto, ed è stato indetto un incontro dove verranno definiti i possibili interventi per preservare il comparto, dato che molti apicoltori sono allo stremo.

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