DAI CASK PER METTERE IN SICUREZZA LE 64 BARRE RESIDUE DI ELK RIVER, AL DEPOSITO A PROVA DI MISSILLE IN FASE DI ULTIMAZIONE, SINO ALLA ZONA CONTROLLATA CON LA PISCINA CONTENENTE GLI ELEMENTI DEL COMBUSTIBILE NUCLEARE IRRAGIATO
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LA PISCINA DELL0ITREC CON LE BARRE DI ELK RIVER |
I DUE CASK |
IL DEPOSITO PER I CASK E I MANUFATTI DEL PRODOTTO FINITO |
L'INTERNO DEL DEPOSITO PER I CASK E I MANUFATTI DEL PRODOTTO FINITO |
LA PISCINA DELL'ITREC |
ROTONDELLA – Open gate 2024 della Sogin spa nel centro Itrec della Trisaia organizzato dalla Sogin, la spa di proprietà del ministero del tesoro deputata a mettere in sicurezza i siti atomici dismessi d’Italia. Tra cui, appunto, quello nel cuore del Metapontino. Così, accompagnato da Michele Gili, responsabile della disattivazione impianti della Trisaia; Paolo Tagliaferri, responsabile ingegneria di Sogin; e Giorgio Mingrone, analisi di sicurezza Deposito nazionale; abbiamo fatto il tour come i tantissimi iscritti alle “porte parte 2024”.
Dapprima abbiamo visitato i due cask (contenitori) che conterranno, in sicurezza, i 64 elementi di combustibile una volta estratti dalla piscina in cui sono contenuti. I due manufatti, costruiti in grado di poter viaggiare per mare, terra e cielo, verso il Deposito unico nazionale, quando e se ci sarà, sono, per ora, in un deposito preso in fitto da Enea. Poi saranno trasferiti nel Deposito a prova di missile in fase di ultimazione nel perimetro Itrec. Proprio quello che abbiamo visitato nella seconda tappa del nostro tour. Nello stesso deposito saranno custoditi i manufatti che verranno fuori dall’impianto ICPF che consentirà di cementare la soluzione liquida uranio-torio, circa 3 metri cubi, denominata “Prodotto finito”, venuta fuori nel corso della lavorazione di 20 delle 84 barre originarie arrivate qui da Elk River. Lavorazione poi conclusa con il Referendum antinucleare del 1987. Il Deposito è in fase di avanzata realizzazione. Annesso allo stesso sarà realizzato l’impianto di cementificazione.
Ed eccoci nella zona controllata e, infine, nei bordi della piscina, con le sue 64 barre provenienti dal Minnesota e che gli Usa, nonostante, molti tentativi del Governo italiano, non hanno mai voluto riprendersi. Entro la fine dell’anno potrebbe cominciare il lavoro di estrazione delle barre dalla piscina e della loro sistemazione nei cask. Ovviamente per i tecnici Sogin va tutto bene in tutela dell’ambiente e della salute e tutto prosegue nella massima sicurezza. Senza mai, però, abbassare la guardia. Come proseguono le attività di decontaminazione dell’acqua di falda del sito Enea-Sogin dal cromoesavalente e del triclorometano, due sostanze cancerogene in esse rinvenute. Ma anche su questo sono arrivate rassicurazioni.
Insomma, la data del 2035 per riportate a prato verde il sito sarà mantenuta? Chissà! Ma il rischio che la Trisaia di Rotondella da deposito di scorie nucleari temporaneo diventi definito è reale? Sino a quando non sarà risolto il problema dell’ubicazione del Deposito unico nazionale, purtroppo, si tratta di una realtà.
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