DA SX: IL DG DELLA ASM, MAURIZIO FRIOLO; L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE, COSIMO LATRONICO |
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PASQUALE VENA |
Dopo la pessima figura fatta
dall’ASM martedì 8 Aprile quando ha dovuto correre ai ripari inviando frettolosamente
il neo primario della Chirurgia di Policoro, Beatrice Di
Venere, all’ambulatorio di chirurgia di Tinchi non c’è stata nessuna
risposta alle richieste di salute che vengono dal territorio di Pisticci.
Pessima figura perché sanno benissimo che la vicenda Tinchi non è solo la
presenza del chirurgo il martedì per interventi chirurgici ambulatoriali. Non è
che non lo sanno, fanno finta di non capire che la protesta dell’utenza e dei
cittadini nasce dall’evidente volontà di colpire ancora una volta il territorio
di Pisticci cancellando lentamente e inesorabilmente servizi, in questo caso
tagliando il futuro di un progetto dell’unità operativa di vulnologia e
trattamento del piede diabetico e ferite difficili.
Nel frattempo il direttore generale si fregia “di un centro dialisi, nonché di
ambulatori di endocrinologia, terapia del dolore, cardiologia, medicina
interna, riabilitazione, elettromiografia, dermatologia, logopedia, nefrologia,
cure palliative, ambulatorio vaccinale e centro prelievi con annesso servizio
di laboratorio analisi, recentemente potenziato”.
Gli ricordiamo ancora una volta che a Tinchi gli ambulatori della terapia del
dolore sono tenuti in piedi solo grazie alle volontà singole dei medici.
Fanno grandi proclami su un laboratorio di analisi che però esiste a Tinchi dalla nascita del presidio e che hanno tentato inutilmente negli anni passati di chiudere chissà per quale volontà politica, ma non ci sono riusciti perché aveva i numeri.
Con grande pomposità
presentano il “passaporto sanitario digitale”, ma non sanno che per i cittadini
è importante essere curati, non digitalizzati.
L’ASM spende migliaia di euro per i medici in quiescenza e a gettone che a
discrezione (e forse magari come premio fedeltà all’amministrazione durante il
loro servizio) gli strateghi della nostra sanità locale fanno girare per gli
ospedali nel vano tentativo di tappare i buchi lasciati dai medici in pensione.
Concorsi non espletati o che vanno deserti per mancanza di medici che vi
partecipano senza che dirigenti strapagati si chiedano il perché. Medici a
gettone fornite da cooperative lanciati nei PS di ospedali carenti di strutture
e di tecnologie, solo per dire di aver aumentato gli organici nei PS. Prestazioni
aggiuntive in reparti che hanno perso del tutto il significato per il quale
sono nati e che vengono tenuti in piedi esclusivamente dai gettoni delle
prestazioni aggiuntive.
Ce n’è abbastanza per vergognarsi.
Come dice il nostro Presidente onorario del Comitato, Pietro Tamburrano: “L’ASM
di Matera non si dispiace di vedere morire in casa i malati del metapontino.
Non vorrei crederlo, ma al posto dei dirigenti dell’ASM di Matera, per quello
che stanno facendo all’Ospedale di Tinchi, io mi sarei già dimesso”.
FONTE COMITATO DIFESA OSPEDALE DI TINCHI
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