CALL
CENTER. LA UIL VEDE RICONOSCIUTE LE SUE RAGIONI
IL
TRIBUNALE: "UNA CONDOTTA ANTISINDACALE"
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.4.14
MATERA
- “Finalmente, dopo mesi di lotte giudiziarie, la magistratura ha
accolto le istanze della Uiltucs Uil e dei suoi lavoratori, che hanno
sentito dichiarare l'antisindacalità della condotta della
Datacontact srl, dapprima il 7 gennaio 2015, e da ultimo, con
un'ordinanza del Collegio – Sezione civile del 30 maggio scorso”.
Lo ha comunicato la Uiltucs Uil provinciale che, così, ha narrato la
vicenda. “Nel febbraio 2014 Datacontact ha sottoscritto con la sola
Ugl un contratto di prossimità aziendale, con cui regolava una serie
di materie, demandate dalla contrattazione collettiva, tra cui le
pause dei lavoratori addetti ai videoterminali. Il tutto tenendo
fuori i sindacati confederali. Ma i bonari tentativi di comporre al
di fuori dalle aule dei tribunali le violazioni perpetrate sono stati
vani costringendo i nostri iscritti e la nostra sigla sindacale a
chiedere l’intervento della magistratura. Così, con due separati
ricorsi presentati dall’avv. Maria Pistone, la Uiltucs ha avuto
ragione delle sue pretese in primis riguardo la macroscopica
violazione delle prerogative sindacali; in seconda istanza, con
ricorso dei lavoratori, il Tribunale ha stabilito che l’azienda ha
prodotto contratti di secondo livello con clausole nulle, almeno sul
diritto dei videoterminalisti di usufruire di pause retribuite minime
di 15 minuti. Datacontact, illegittimamente, aveva compresso il
diritto, con la connivenza dell'Ugl, obbligando gli operatori a
interrompere l’esposizione al videoterminale per tempo molto al di
sotto (sino a soli sette minuti) di quanto stabilito dalla
legislazione vigente. Le due pronunce sanciscono, oltre ai diritti
inderogabili e non negoziabili dei lavoratori, anche il ruolo
positivo del sindacato nella tutela di tutti gli aspetti del mondo
lavorativo”.
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