SCANZANO JONICO. NON VIENE TRASCURATA
ALCUNA PISTA PER INDIVIDUARE I RESPONSABILI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.6.15
SCANZANO JONICO – La Polizia di Stato del Commissariato di Policoro sta indagando, come suol dirsi, a 360 gradi per accertare la natura e, nel caso dolo, gli eventuali responsabili, delle fiamme che hanno completamente distrutto l'auto Mercedes classe B in uso alla famiglia di Gerardo Schettino. Schettino, ex appuntato dei carabinieri in pensione, è detenuto, dal 20 giugno 2014, a Santa Maria Capua Vetere per una sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione. Proprio nel carcere campano egli ha ricevuto il 10 marzo scorso un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione “Gentleman” sul traffico internazionale di droga condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Ma torniamo all'incendio dell'auto avvenuto dopo le 21 di martedì scorso. Il mezzo, a causa, pare, di una avaria, era stato parcheggiato a poche centinaia di metri da un'abitazione rurale di proprietà della stessa famiglia. Così, su una piazzola laterale ad alcuni vecchi magazzini abbandonati lungo la via che dalla frazione di Recoleta porta alla Statale Val d'Agri, il rogo. A nulla è servito l'intervento dei Vigili del fuoco del Distaccamento di Policoro. Vigili, tuttavia, che hanno studiato tutte le possibilità che abbiano potuto scatenare le fiamme. Sul posto anche gli uomini del Commissariato di Polizia, coordinati dal commissario Roberto Cirelli. La sezione scientifica ha eseguito rilievi. Sarà, tuttavia, la perizia dei Vigili del fuoco a dare indicazioni sulla natura dell'incendio. La Polstato, tuttavia, non sta trascurando alcuna pista. Ricordiamo che alle 20.30 della Pasqua 2015, il 5 aprile scorso, un incendio di natura dolosa distrusse il disco pub “Eva Kant”, sul lungomare di Scanzano Jonico. Titolare della struttura, Sonia Schettino, figlia di Gerardo.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.6.15
SCANZANO JONICO – La Polizia di Stato del Commissariato di Policoro sta indagando, come suol dirsi, a 360 gradi per accertare la natura e, nel caso dolo, gli eventuali responsabili, delle fiamme che hanno completamente distrutto l'auto Mercedes classe B in uso alla famiglia di Gerardo Schettino. Schettino, ex appuntato dei carabinieri in pensione, è detenuto, dal 20 giugno 2014, a Santa Maria Capua Vetere per una sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione. Proprio nel carcere campano egli ha ricevuto il 10 marzo scorso un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione “Gentleman” sul traffico internazionale di droga condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Ma torniamo all'incendio dell'auto avvenuto dopo le 21 di martedì scorso. Il mezzo, a causa, pare, di una avaria, era stato parcheggiato a poche centinaia di metri da un'abitazione rurale di proprietà della stessa famiglia. Così, su una piazzola laterale ad alcuni vecchi magazzini abbandonati lungo la via che dalla frazione di Recoleta porta alla Statale Val d'Agri, il rogo. A nulla è servito l'intervento dei Vigili del fuoco del Distaccamento di Policoro. Vigili, tuttavia, che hanno studiato tutte le possibilità che abbiano potuto scatenare le fiamme. Sul posto anche gli uomini del Commissariato di Polizia, coordinati dal commissario Roberto Cirelli. La sezione scientifica ha eseguito rilievi. Sarà, tuttavia, la perizia dei Vigili del fuoco a dare indicazioni sulla natura dell'incendio. La Polstato, tuttavia, non sta trascurando alcuna pista. Ricordiamo che alle 20.30 della Pasqua 2015, il 5 aprile scorso, un incendio di natura dolosa distrusse il disco pub “Eva Kant”, sul lungomare di Scanzano Jonico. Titolare della struttura, Sonia Schettino, figlia di Gerardo.
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