NUCLEARE.
IL TAVOLO DELLA TRASPARENZA DI POLICORO. L'ANNUNCIO IERI DELLA SOGIN.
I 64 ELEMENTI DI COMBUSTIBILE DEL CICLO URANIO – TORIO, UN
“BUBBONE” DI CUI LIBERARSI
A
WASHINGTON STANNO ELABORANDO UNO STUDIO PER IL RIENTRO
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.6.15
“Il
Dipartimento dell'energia (Doe) degli Stati uniti sta elaborando uno
studio tecnico per il trasferimento delle 64 barre di Elk River
custodite nell'Itrec della Trisaia negli States. Studio che ci verrà
consegnato entro la fine del mese”. La notizia, per molti aspetti
clamorosa, è venuta fuori a Policoro nel corso dell'intervento di
Ivo Velletrani, direttore della divisione regolatorio della Sogin (la
spa pubblica incaricata dal Governo di mettere in sicurezza i siti
atomici dismessi d'Italia) durante il Tavolo della trasparenza
comunale voluto dal sindaco Rocco Leone (FI). Tavolo messo su con
Comune, Sogin (presente anche con Severino Alfieri, responsabile
degli impianti del Centro Sud, ed Edoardo Petagna, direttore
dell'Itrec), ed esponenti delle associazioni ambientaliste locali.
Ebbene, è stato proprio Velletrani a dare la notizia sul possibile
ritorno in America delle barre. Barre che sono il “bubbone” più
ingombrante delle scorie radioattive presenti a Rotondella. Si tratta
di 64 elementi di combustibile del ciclo uranio – torio che non si
possono riprocessare (abbattere nei contenuti radioattivi) in nessuna
parte del mondo. Erano proprio gli studi che dovevano essere condotti
nell'impianto atomico lucano prima della sua chiusura con il
referendum dell'8 e 9 novembre 1987. E le barre sono rimaste lì,
raffreddate continuamente dall'acqua di una piscina e monitorare 24
ore su 14. “Stiamo lavorando – ha aggiunto Velletrani – col
ministero degli esteri per far ritornare il combustibile di Elk River
oltre Oceano. L'Italia ha perso in merito cause legali con gli Usa.
Da qui la ricerca di un accordo politico - commerciale per ottenere
lo scopo. Così, siamo in attesa dello studio del Doe sulla
possibilità tecnica del trasferimento. Si tratterà, una volta
affrontato il tema della fattibilità dell'operazione, di affrontare
quelli istituzionali”. Insomma, si è aperto uno spiraglio in una
vicenda che sembrava irrisolvibile. Toccherà alle istituzioni
locali, in primo luogo alla Regione, ed ai parlamentari lucani,
seguire da vicino l'iter della trattativa Italia – Usa in corso
tendente a liberare il Metapontino dalle “famigerate” barre.
Vedremo. Per il resto, il “Tavolo” è vissuto su una relazione
di Petagna, che ha illustrato la fase del crono programma della messa
in sicurezza dell'Itrec, e sulle domande dei presenti ai dirigenti
Sogin. “Entro i primi di luglio – ha detto Petagna
sull'inquinamento delle falde di acque superficiali nelle aree Sogin
ed Enea – presenteremo un piano di caratterizzazione propedeutico
ad una indagine sulle cause dello sforamento dei livelli di trielina
e di cromo esavalente e sulle modalità dell'eventuale bonifica”.
IL
SINDACO LEONE
“IN
CASO DI INCIDENTI NESSUN PERICOLO PER LA GENTE”
“Il
nostro Tavolo della trasparenza comunale con la Sogin spa è utile
per fare chiarezza sui lavori di dismissione in corso all'Itrec della
Trisaia, un sito che pur essendo ubicato nel comune di Rotondella è
a pochissimi km dalla nostra città”. Lo ha detto il sindaco di
Policoro, Rocco Leone (FI), al termine della riunione che ha visto
anche la partecipazione di esponenti di Legambiente, Wwf, ScanZiamo
le scorie, e di molti consiglieri ed assessori municipali. Il
sindaco, tra l'altro, dopo aver “incassato” l'apprezzamento per
l'iniziativa da parte dei presenti, ha tratto le conclusioni: “E'
venuto fuori che i livelli di radioattività ambientale sono molto al
di sotto dei limiti di legge, che non c'è contaminazione delle acque
di falda superficiali al di fuori dal perimetro Itrec – Enea, e che
non c'è alcun pericolo per la popolazione in caso di incidenti. Il
tutto è finalizzato a dare sicurezza all'opinione pubblica
all'inizio della stagione estiva in una città turistica come la
nostra. Al prossimo “Tavolo” allargheremo l'invito anche ai
sindaci degli altri Comuni del Metapontino”.
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