LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4.7.16
ROTONDELLA - “Che sta succedendo alla Sogin spa? Il decommissioning all'Itrec della Trisaia è incompiuto ma si licenzia. E non si sa ancora nulla della Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei (Cnapi) per il deposito unico con una procedura di infrazione milionaria da parte dell'Unione Europea che pende sull'italia. Nel frattempi i vertici litigano. Intevenga il premier Matteo Renzi”. Lo ha sostenuto l'on. Cosimo Latronico (Cor) che, essendo di Nova Siri, conosce bene la situazione delle attività in essere nel dismesso impianti Itrec di riprocessamento del combustibile nucleare del ciclo uranio-torio in fase di smantellamento da parte proprio della spa pubblica deputata al compito dal Governo. “Così – ha continuato il parlamentare lucano – mentre il processo per riportare a prato verde Rotondella non sappiamo a quale punto sia arrivato e venuta fuori la storia dei licenziamenti di 16 dipendenti della società controllata Nucleco. Licenziamenti che riguardano tutta Italia, Rotondella compresa. La Nucleco è, come dire, il “braccio operativo” della Sogin nelle attività di decommissioning e messa in sicurezza dei rifiuti radiottivi d'Italia e non solo. Licenziamenti per ora congelati. Ma di un solo mese. Poi cosa accadrà?” Ma non solo di questo si tratta. Latronico ha ricordato di aver presentato più interrogazioni in passato su un'altra vicenda che interessa da vicino la Basilicata. Non solo per il destino finale dei rifiuti dell'Itrec ma anche per una possibile localizzazione, il “Caso Scanzano Jonico” del 2003 insegna, nella nostra regione. Si tratta, nello specifico, della pubblicazione della Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito unico delle scorie nucleari. “Sull'Italia – ha spiegato l'esponente “fittiano” - pende una procedura di infrazione per milioni di euro dall'Unione Europea ma la Cnapi non è stata ancora resa nota. Una decisione politicamente non facile sulla quale il Governo di Matteo Renzi sta facendo melina per evitare di innescare adesso un dibattito con possibili ripercussioni in termini di proteste e polemiche”. Ma nel “mirino” di Latronico c'è la Sogin: “Il coacervo di ritardi deriva dalla crisi interna tra il presidente Giuseppe Zollino e l’amministratore delegato Riccardo Casale sfociata in reciproche denunce politiche e pubbliche. Intevenga direttamente il presidente del Consiglio a risolvere la situazione”.
LA
RICHIESTA AL GOVERNO DOPO I RITARDI ACCUMULATI: “ORA SERVE UNA
NUOVA GOVERNANCE ALLA SOGIN”
ROTONDELLA
- “Il Governo assuma iniziative per definire una nuova governance
alla Sogin spa per recuperare i ritardi accumulati nel
decommissioning dei siti nucleari italiani, tra cui l'Itrec della
Trisaia, attuando gli obiettivi industriali nei tempi previsti”. Lo
ha sostenuto l'on. Cosimo Latronico (Cor) ricordando che “ai
ritardi si è aggiunta, da oltre un anno,
la
crisi interna alla spa pubblica tra il presidente Giuseppe Zollino e
l’amministratore delegato Riccardo Casale. Il conflitto ha portato
alla
revoca dei poteri dell'amministratore delegato da parte del Consiglio
di amministrazione nell'ottobre 2015. Il giorno dopo Casale
ha rassegnato le dimissioni dall'incarico mettendo in evidenza una
situazione allo sbando nella società, tra inerzia operativa,
riduzione dei fondi e ritardi che hanno compromesso l'andamento delle
attività e il raggiungimento degli obiettivi previsti”.
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