Caro sindaco Raffaello
Ripoli,
ho letto il tuo intervento sollecitato dal sottoscritto dopo
l'ennesimo attacco subito da parte di taluni che fanno politica in
questa città. Purtroppo non è la prima volta che vengo additato
come il giornalista che discredita immancabilmente Scanzano Jonico
riportando fatti di cronaca nera (come se li inventassi); elencando
quelli accaduti negli ultimi anni; parlando di mafia, 'ndrangheta e
sacra corona unita; non scrivendo mai delle cose belle che pur ci
sono; per alcuni, addirittura, sarei stato il responsabile del calo
del 50% delle presenze turistiche. In sintesi vengo accusato di
remare contro l'amministrazione in carica. La stessa accusa che mi
veniva fatta quando all'amministrazione c'erano Mario Altieri od
Antonio Gallitelli o lo stesso Salvatore Iacobellis. Ne abbiamo
scritti di articoli non certo piacevoli per le amministrazioni
precedenti alla tua, caro primo cittadino. Molte volte anche con il
tuo fattivo contributo di capo dell'opposizione. Lo stesso metro che
io uso per te l'ho usato per tutti gli altri nella mia attività
giornalistica. Una attività che ritengo così nobile ed elevata e
che esercito ormai dal 2 novembre del 1985 (data della mia iscrizione
all'Ordine) da non confonderla né con la politica attiva, che ho
rifiutato nonostante i continui inviti a tornare in campo, né con
quella di schieramento. SONO LIBERO ED INDIPENDETE. Da tutti. Dà
fastidio, allora, venire additato come colui che non perde occasione
per attaccare l'amministrazione Ripoli additando ed indicando il
sottoscritto a livello personale e non per il contenuto di quello che
scrivo. E qui il cerchio si chiude tra quello che mi è accaduto sul
piano della criminalità e quello che mi sta accadendo sul piano
della politica. E' lui che parla male di Scanzano Jonico. E' lui che
scrive di racket e mafia. E' LUI IL COLPEVOLE. Quanto al convegno di
Libera di Policoro ho citato il sottoscritto, Iacobellis sindaco quando era nell'esercizio delle sue funzioni non adesso
che è un libero cittadino, don Marcello Cozzi e Gianni Fabbris come
coloro che hanno sempre parlato degli attentati incendiari notturni
accaduti a Scanzano Jonico e dintorni come di fatti mafiosi, da criminalità
organizzata, da racket, e non, come ritenuto anche da certa parte
della magistratura, “fuocherelli” o frutto di “gelosie
tra imprenditori”. Hai aspettato tante settimane per toglierti il
sassolino dalla scarpa: non avrei riconosciuto il tuo ruolo di
sindaco! Per me il sindaco è quello che viene eletto dal popolo. E lo
dovresti sapere bene. Un sassolino, però, me lo devi consentire, me
lo devo togliere anch'io: non ti ho mai sentito parlare dei fatti di cronaca nera accaduti a Scanzano sotto la tua amministrazione come fatti mafiosi
o di criminalità organizzata. Fanno fede le tante interviste che mi
hai rilasciato e che non mi hai mai, sinora, contestato. Mi hai
sempre dichiarato che erano risposte che dovevano darmi inquirenti e
magistrati che lavoravano sui casi in specie e che anche sugli
interventi già avvenuti di procure come quelle di Catanzaro e di
Lecce-Taranto bisognava aspettare, prima di esprimersi non sulle
persone, si badi bene, ma sugli scenari, le sentenze passate in giudicato. Sarà per
il tuo essere avvocato. Ma per me, Iacobellis che non è
assolutamente (ripeto) il mio sindaco in carica, don Cozzi e Fabbris il quadro
era chiaro: scenari e fatti di mafia, 'ndrangheta, sacra corona
unita. Altrimenti, te lo giuro, avrei inserito anche te nel mio elenco.
E con questo, caro primo
cittadino, anche per me la vicenda si conclude qui accettando il tuo
invito alla sobrietà. Ti saluto, perciò, col mio augurio divenuto ormai
classico: AD MAIORA SEMPER!!!
E' un vizio antico della politica, caro Filippo. Ma il nostro mestiere scomodo, però vitale per la democrazia, ci impone di fare questo, di essere il cane da guardia della società, di essere sempre critici nei confronti del potere. Critici non vuol dire nè essere prevenuti nè essere polemici, ma esercitare il diritto alla critica quando emergono dubbi, lacune, vizi in politiche o atti amministrativi. Perciò non ti curare di queste bassezze. Continua ad avere la schiena dritta e ad essere onesto e rispettoso delle nostre regole professionali
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