Ricordate i tanti articoli scritti sul “gas gratis a tutti i lucani” dopo le dichiarazioni entusiaste e le delibere dei politici della maggioranza del primo governo guidato da Vito Bardi? Ebbene quegli entusiasmi si stanno spegnendo alla luce di conguagli chiesti in questi giorni alle famiglie lucane dalle compagnie petrolifere. Conguagli, si badi bene, previsti dal disciplinare approvato, tra gli “osanna”, della Regione. Così, sono insorte le opposizioni e le associazioni di consumatori. Che hanno chiesto un intervento immediato per “raffreddare” i conguagli citati. Così, al presidente Bardi, probabilmente sconsolato per gli esiti del suo rivoluzionario “gas gratis a tutti i lucani”, non è restato altro che aprire uno specifico “dossier” sul “pasticciaccio brutto”. “In relazione alle recenti questioni emerse circa i conguagli del bonus gas regionale – ha dichiarato – è stato disposto l’avvio di negoziati urgenti con le aziende di vendita – che stanno procedendo agli avvisi di recupero – per evitare che al cittadino risulti eccessivamente oneroso il pagamento dei conguagli”. Insomma, tali oneri dovranno essere pagati dalle famiglie. Ma ecco la “via di fuga” individuata dal governatore della Basilicata: “Le somme notificate dalle aziende verranno “assorbite” e diluite nel corso del tempo dalle future erogazioni del bonus stesso. Si precisa che il conguaglio è relativo esclusivamente all’anno termico 2022-2023”. Tutto chiarito, dunque? Macchè! Ecco la conclusione di Bardi: “Le disposizioni di attuazione saranno definite nei prossimi giorni”. Il dossier “Conguagli bonus gas”, dunque, è ancora aperto. Come si chiuderà?




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