PARLA IL PREFETTO
ANTONELLA BELLOMO. CIRCA 650 I RIFUGIATI ACCOLTI IN VARI CENTRI DEL
MATERANO. SENZA CRITICITA'
Relitto industriale. Ciò che resta della centrale del latte |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 27.4.17
SCANZANO JONICO - “Era nostro dovere verificare la
proposta della Regione sulla possibilità di adibire a struttura di
accoglienza dei migranti l'ex centrale del latte di Terzo Cavone. Ma
il sopralluogo congiunto coi dirigenti dell'ente locale non ha avuto
esito positivo. Troppo fatiscente lo stabile per poterlo adibire allo
scopo”. Lo ha detto ieri il prefetto di Matera, Antonella Bellomo,
dopo la visita sul sito abbandonato da anni. Una visita durata giusto
il tempo per decretare che il cimitero industriale non è idoneo
all'uso ipotizzato. Oltre alla vetustà edilizia c'è da considerare
che il vecchio stabilimento ha gran parte della copertura in amianto
e che al suo interno vi sono i macchinari una volta usati per la
lavorazione di prodotti caseari. Ovviamente, abbiamo approfittato
della presenza del prefetto per chiedergli del “destino”
dell'altro progetto di accoglienza ipotizzato per questo centro,
quello nei locali della parrocchia di San Giulio. Progetto che aveva
provocato reazioni negative da parte dei residenti: “Reazioni che
sono da capire e da non sottovalutare. Si trattava di una proposta
della chiesa che aveva espresso la volontà di candidare locali
della parrocchia da ristrutturare all'ospitalità. Ma si trattava di
una ipotesi al di là da venire in un comune, come quello di Scanzano
Jonico, che ha al suo interno immigrati organizzati con un centro di
preghiera”. E che non può essere accusato di razzismo. Ogni centro
della provincia, tuttavia, dovrà accogliere, secondo i protocolli
vigenti, una quota di profughi. Ancora il rappresentante del Governo:
“E dove ciò è avvenuto, tutto sta andando in modo positivo.
Attualmente il Materano accoglie, senza criticità, circa 650
migranti distribuiti in varie realtà, alcune con quote superiori a
quelle che dovrebbero avere. Lo Stato ha stanziato 500 euro ad
immigrato ospitato. Soldi che sono già arrivati sostenendo i bilanci
degli enti locali. Senza contare i posti di lavoro creati. Con la
crisi, i servizi alla persona sono un'opportunità”. Ma torniamo a
Scanzano Jonico. La Regione ha proposto alla prefettura l'utilizzo
della Città della pace nel sito dove doveva sorgere il deposito
nazionale delle scorie nucleari? Bellomo: “No. La Regione non ci ha
interessati a quel progetto che mi pare sia a destinazione vincolata.
Al momento, poi, la costruzione è allo stato rustico e, quindi, da
completare”.
MA COSA FARE DI QUEL CIMITERO INDUSTRIALE? SERVONO TROPPI SOLDI PER LA RISTRUTTURAZIONE DELL'IMMOBILE. LA REGIONE, SINORA, NON E' RIUSCITA A VENDERE IL VECCHIO MANUFATTO
SCANZANO
JONICO – Che fare dell'ex centrale del latte? La domanda circola
nell'Ufficio provveditorato del Dipartimento presidenza della Giunta
regionale da anni senza trovare risposta. La Gazzetta a più riprese
si è occupata dei diversi“Avvisi di trattativa privata” per la
vendita del cimitero industriale. Avvisi andati deserti se è vero
che lo stabile era stato proposto alla prefettura per verificarne la
possibilità di utilizzo a fini di accoglienza migranti. Ovviamente,
il sopralluogo ha dato esito negativo. E come poteva essere
altrimenti considerato lo stato di abbandono dell'opificio con
l'amianto sui tetti, i macchinati al suo interno, i muri cadenti?
Esito che spiega anche il perchè gli avvisi di vendita non abbiano
trovato acquirenti. Pur essendo l'area vicino alla Statale 106 e,
quindi, appetibile sono troppi i milioni di euro necessari per una
eventuale ristrutturazione.
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