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mercoledì 10 ottobre 2018

IL "REGALO" DELLA CRIMINALITA' PER ME. IO NON HO PAURA. IO VOGLIO VIVERE



di FILIPPO MELE

SCANZANO JONICO - Stamattina ho ricevuto il “regalo” della criminalità per me. Ad un metro dal cancello della mia casa di campagna ho trovato una busta bianca con all'interno un foglio, anch'esso completamente bianco, una penna biro col tappo rosso, un colpo di pistola. Ho chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito. Con loro, poi, ci siamo accorti di un buco praticato nella tettoia a destra della palazzina. I cocci delle tegole e del legno erano alla distanza di circa 3-4 metri. Uno squarcio. Il “regalo” mi ha turbato ed emozionato. Ora, mentre scrivo, a distanza di qualche ora, sono più rilassato. Ma la minaccia è pesante. La penna rossa può significare che ho scritto articoli con errori, da cancellare. Oppure che non ne devo scrivere più di similari. Oppure il rosso indica il sangue. Il colpo di pistola che i carabinieri mi hanno detto essere inesploso significa che sono nel mirino. Il prossimo può esplodere su di me. Scrivo queste cose con due finalità. La prima è rivolta ai miei familiari, ai miei amici, ai miei pazienti, ai miei lettori su La gazzetta del mezzogiorno, sul mio blog e sulla mia pagina facebook: sento il vostro sostegno, il vostro appoggio morale, la vostra vicinanza. Nel contempo, però, chiedo anche il vostro aiuto concreto, fisico: guardatemi, proteggetemi, sostenetemi. La seconda finalità è rivolta a chi mi sta minacciando. IO NON HO PAURA DI VOI. Perchè agite di notte, con il buio? Perchè non vi presentate faccia a faccia con me, alla luce del sole? Io sono il vostro bersaglio. Sapete dove trovarmi. Venite ad affrontarmi. Sappiate, intanto, che la vostra penna biro col tappo rosso ed il vostro colpo di pistola inesploso non mi impediranno di continuare a scrivere ed a parlare. Proprio come ho scritto e parlato sino ad oggi. Uguale. Neanche un rigo p una parola in meno. Voglio troppo bene al giornalismo, al mio giornale, alla martoriata Scanzano Jonico ed al Metapontino, per poter star zitto. Voglio concludere con lo striscione dei giovani che ho fotografato e presentato al convegno contro la criminalità in parrocchia del 5 ottobre scorso: LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE. NOI VOGLIAMO VIVERE.

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