Visualizzazioni totali

venerdì 19 ottobre 2018

ROTONDELLA. MANGANESE ED ALTRI INQUINANTI OLTRE SOGLIA NEI POZZI ESTERNI AL SITO ENEA-ITREC. DENUNCIA DI MEDITERRANEO NO TRIV E COVA CONTRO

GLI AMBIENTALISTI NELL'AREA DEL MONITORAGGIO ESTERNO AL SITO ENEA-SOGIN
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.10.18

ROTONDELLA - “Il manganese ed altri inquinanti sono stati rinvenuti oltre i valori soglia in alcuni pozzi esterni al perimetro Enea-Sogin”. Lo hanno denunciato le associazioni ambientaliste Mediterraneo no triv e Cova contro dopo aver esaminato i rapporti di prova loro inviati dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Basilicata (Arpab) sui prelievi effettuati nei 17 nuovi pozzi di monitoraggio dell'acqua di falda esterni al sito. Realizzazione resa necessaria dopo che alcune sostanze, come il cromo esavalente, erano state rinvenuti oltre la soglia fuori dal recinto di ente ed azienda di Stato. Ricordiamo che il 13 aprile scorso la Direzione distrettuale antimafia ordinò il sequestro di strutture in area Itrec ed Enea dopo aver accertato un grave stato di inquinamento da cromo esavalente e tricloroetilene nella falda acquifera sottostante. Ma ecco le due organizzazioni ecologiste: “Abbiamo rilevato che nei piezometri di recente costruzione al di sotto della 106 Jonica, dall'spb1 al 5, esami del luglio 2018, il manganese (metallo ritenuto pericoloso oltre soglia poiché può dare, in caso di intossicazione cronica, una sindrome di Parkinson secondaria, ndr) la fa da padrone: si oscilla tra i 146 mcg/l (soglia di legge 50) ed i 682 mcg/l”. Ancora altri dati: “Nel piezometro spb5 (sempre lato SS106-Sinni), il nichel arriva a 31 mcg/l (soglia 20) e gli sforamenti di manganese continuano anche in quasi tutti gli altri piezometri, dall'spb 6 (Sinni/Agrifela), all'spb 7 (area consorzio di bonifica) ove il ferro viene rilevato a 599 mcg/l (soglia di legge a 200), l' alluminio a 519 (soglia a 200), ed il cromo esavalente a 6,1 (soglia a 5). Per l'ennesima volta, quindi, il cromo esavalente viene rinvenuto oltre l'area Enea”. E non è finita. Mediterraneo no triv e Cova contro: “Nelle analisi non emerge la trielina ma il triclorometano, composto alifatico cancerogeno, presente oltre soglia nei piezometri spb9 (area consorzio di bonifica-ss106) ed spb13 (area boschiva). Nei pozzetti spb5, spb7 ed spb8, infine, Arpab ha ricercato il triclorofluorometano, liquido refrigerante volatile, rilevato a 0,6 mcg/l, sostanza non normata che ha superato la SS 106. Questo refrigerante, usato anche come reagente di laboratorio, è tossico per l'atmosfera e per l'ambiente, pericoloso anche in piccole quantità se disperso in acque di falda o nell'acqua potabile”. 

UNO DEI NUOVO POZZI ESTERNI AL PERIMETRO DELLA TRISAIA
MEDITERRANEO NO TRIV E COVA CONTRO: DUBBI E INTERROGATIVI SUL MONITORAGGIO ESTERNO ALA TRISAIA


ROTONDELLA - Mediterraneo no triv e Cova contro non solo hanno disegnato un quadro allarmante della situazione delle acque di falda esterne al sito Enea-Sogin esaminando gli esami condotti sui prelievi dai nuovi pozzetti realizzati alla fine del maggio scorso ma hanno espresso anche dubbi su come il monitoraggio viene condotto: “Ad oltre tre anni dall'ufficializzazione di una contaminazione assai più vecchia sono stati realizzati 17 nuovi piezometri che hanno esteso la conoscenza e la conferma che diversi contaminanti sono oltre l'area Sogin ed oltre l'area Enea sotto campi coltivati, a ridosso del fiume Sinni ed oltre la statale Jonica. Tuttavia non sappiamo in base a quale modello idrogeologico questi pozzi siano stati realizzati. Infatti trascurate dalle analisi appaiono la falda profonda su tutti i versanti (aziende locali prelevano l'acqua freatica ad oltre 30 metri di profondità) e la falda superficiale a distanze spaziali più elevate, verso Rotondella, verso Fosso Granata a Nord dell'impianto, e verso la provinciale per Rotondella. E mancano dati anche sul versante policorese. Infine, non vengono effettuate analisi sull'acqua superficiale del Sinni come su quella del vicino canale di bonifica/scolo e della sorgente di Fosso Granata. Ignota è anche la ricerca nei sedimenti fluviali. Siamo delusi, quindi, da questo monitoraggio che manca di ampiezza di visione, partecipazione e trasparenza, con conferenze di servizi in cui le associazioni vengono tenute fuori dalla porta”.

Nessun commento:

Posta un commento