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venerdì 5 ottobre 2018

SCHETTINO, L'EX CARABINIERE CONSIDERATO BOSS: “NON AVETE PROVE”

GERARDO SCHETTINO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.10.18

SCANZANO JONICOGerardo Schettino, 53 anni, ex carabiniere, è da anni al centro della cronaca nera del Metapontino e dintorni. Da anni, infatti, è nel “mirino” di investigatori ed inquirenti. Ma egli, che si considera vittima di accanimento giudiziario, spesso è uscito assolto, con formula piena, dalle accuse contestategli. Come per l'Operazione agroracket per cui finì in carcere nel 2009 per essere scagionato completamente dopo due anni. Tanto che il cronista, dopo aver scritto gli articoli relativi ai suoi arresti, ha scritto anche quelli per le sue assoluzioni. Nell'ultima grossa inchiesta in cui è “incappato”, però, la “Gentleman” condotta dalla Procura antimafia di Catanzaro, in cui è stato accusato di traffico di stupefacenti in connubio con il Clan calabrese degli zingari, ha collezionato due condanne, quella in primo grado e quella in appello. Ma c'è ancora il terzo grado di giudizio da compiere. Proprio per quella pena a 10 anni di reclusione, tuttavia, egli era attualmente agli arresti domiciliari nella casa di campagna, nella zona di Recoleta. Così, per la Direzione distrettuale antimafia, Schettino è il capo del Clan di stampo mafioso che prende il suo cognome: “Clan dotato di una mafiosità emersa in tutta la sua evidenza”. Traffico di droga ed estorsioni le accuse nei suoi confronti. Ma l'uomo, per chi lo conosce bene, non si arrenderà. Anche ieri, all'uscita dalla Compagnia dei carabinieri di Matera, ha urlato agli operatori televisivi: “Provate a chiedere i riscontri provate, non ce ne sono riscontri solo pagliacciate hanno fatto, con un bambino di 13 anni. Riprendete riprendete”. Una posizione confermata dal suo avvocato Livia Lauria: “Ho assistito alle perquisizioni in casa Schettino. Non è stato trovato nulla. Ed anche il Genio militare non ha reperito quel che cercava. L'escavatore ha fatto solo buchi nel terreno. Non ci sono riscontri alle accuse formulate nei confronti del mio assistito”. E la “guerra” magistratura-Schettino continuerà ancora. Come finirà?

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