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giovedì 8 novembre 2018

ECCO I FURBETTI DELLA... POVERTA'. LA FINANZA DI POLICORO NE SCOPRE 23

FINANZIERI AL LAVORO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.11.18

POLICOROEd ecco spuntare i furbetti della... povertà. La Guardia di finanza della Compagnia Pistone, infatti, ha scoperto e denunciato alle competenti autorità giudiziarie ben 23 falsi poveri. I reati ipotizzati nei confronti dei responsabili sono quelli di falso e di indebita percezione di benefici concessi o erogati dallo Stato o da altri enti pubblici. Già. Ecco il perchè c'è chi decide di dichiararsi “falso povero”: introitare, illecitamente, i finanziamenti erogati a queste categorie disagiate di cittadini e risparmiare su tariffe e costi dei servizi pubblici. Per i 23 “pizzicati” è scattata, conseguentemente, la segnalazione agli enti erogatori affinché procedano alla revoca del beneficio concesso e al recupero delle somme indebitamente percepite. Nei mesi scorsi le “fiamme gialle” di Policoro avevano intensificato le loro attività di indagine finalizzate al contrasto delle false dichiarazioni utilizzate per fruire di prestazioni sociali agevolate di varia natura. Prestazioni sociali agevolate, lo ricordiamo, consistenti negli aiuti e nei servizi sociali di assistenza che spettano ai cittadini che ne hanno diritto sulla base della loro condizione economica: bassi redditi, nuclei familiari numerosi, anziani soli, con necessità di aiuto nella gestione della quotidianità come la frequenza agli asili nido e ad altri servizi per l'infanzia, prestazioni scolastiche (mensa, trasporto, libri di testo, borse di studio), agevolazioni per le tasse universitarie, gratuito patrocinio, servizi socio-sanitari domiciliari, esenzioni ticket sanitari, contributi per gli affitti, agevolazioni per servizi di pubblica utilità (sconti su bollette di luce, gas, telefono), bonus bebè a partire dal 2015, social card. In particolare, i finanzieri di stanza nel centro jonico, nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria svolte a tutela delle risorse pubbliche, hanno effettuato numerosi controlli calibrati sull’esame delle dichiarazioni Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) presentate da coloro che richiedono le citate “erogazioni o agevolazioni”. L’incrocio tra i dati indicati sulle dichiarazioni Isee e quelli rilevati dalle numerose banche dati in uso alla Guardia di finanza ha consentito di individuare numerosi soggetti che, al fine di ottenere indebitamente l’erogazione di benefici o agevolazioni di varia natura, hanno presentato agli enti erogatori dichiarazioni false, omettendo di indicare parte dei redditi conseguiti o del patrimonio familiare.

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