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lunedì 10 maggio 2021

IN MORTE DI PINUCCIO FEDERICO. DEDICATO A UN AMICO CHE NON C'È PIÙ

GIUSEPPE FEDERICO, STRONCATO A 64 ANNI DAL COVID-19

LE NOTIZIE CHE NON VORRESTI MAI AVERE, GLI ARTICOLI CHE NON VORRESTI MAI SCRIVERE. STAMATTINA, LA TRISTISSIMA NOTIZIA: PINUCCIO NON CE L'HA FATTA, È DECEDUTO NEL REPARTO TERAPIA INTENSIVA DELL'OSPEDALE DI MATERA. SE L'È PORTATO VIA QUEL VIRUS SUBDOLO, CHE TI COLPISCE DI NASCOSTO, TRAMITE GLI AFFETTI PIÙ CARI. E NELLA TUA MENTE AFFIORANO I RICORDI, I SORRISI, LE BATTUTE DI UNA VITA

Scanzano Jonico ha perso un altro figlio nella sua battaglia contro il Coronavirus. Ha perso un nonno, un marito, un fratello, un padre attento e affettuoso come pochi. Ha perso uno dei suoi più capaci imprenditori agricoli, quella categoria di lavoratori che da un pezzo di terra, arsa, sperduta, degli anni 40 e 50, ha creato aziende capaci di dare lavoro a centinaia, migliaia, di persone. Provenienti da tutto il mondo. Sono gli uomini come Pinuccio Federico che hanno costruito pianta dopo pianta, giorno dopo giorno, sudando le proverbiali sette camicie, il Metapontino, il frutteto d'Europa. Con Scanzano Jonico, nonostante tutto, il suo cuore geografico. 

ONORE AGLI UOMINI COME PINUCCIO. ONORE PER QUEL CHE HA FATTO NELLA SUA VITA STRONCATA A 64 ANNI DA UN NEMICO INVISIBILE. 

Egli è stato mio amico; mio paziente da appena sono diventato medico, con tutta la sua famiglia; mio compagno di partito del Psi quando, nei lontani anni '80 e inizio '90 facevamo politica. Non c'era bisogno di parlare per capirsi fra noi. La moglie Grazia spesso rimaneva incredula, e io me ne accorgevo, di fronte alla sintonia, allegra, gioviale, sempre accompagnata da sorrisi, tra me e Pino. Una intesa durata decenni. “Io sarò sempre dalla tua parte”, mi ha detto alcuni mesi fa. Lo sapevo che era sincero. Del resto, io e lui siamo sempre stati dalla stessa parte. Sempre. Sia quando eravamo impegnati politicamente sia dopo. Qualche volta mi ha chiamato: “Dottò, qua non arriva l'acqua per irrigare. Qui le bonifiche sono sporche. Lo facciamo un articolo?” Mai un problema personale o familiare. Sempre problemi della categoria a cui sentiva profondamente di appartenere: quella degli agricoltori diretti poi divenuti imprenditori agricoli di successo. Anche grazie all'azione dei giovani di casa come suo figlio Natale pronto a fare dell'azienda di famiglia una impresa. E ora? Chi ci ridarà battute, sorrisi, speranza di vita migliore? Maledetto virus. Basta! Ti stai prendendo la parte migliore di noi. Basta! E pensare che in molti credono, addirittura, che tu non esisti. Invece, maledetto, esisti e uccidi. Senza pietà. In pochi giorni hai stroncato una roccia. Come Pino Federico. Ciao, Pinuccio. Saluta lassù gli altri amici, Sabatino Casulli; Cenzino Calabrese; la madre di Gino, Franco, Nicoletta e Antonella Boccarelli, e tutte le altre vittime, nessuna esclusa, della “Bestia”. Ed ao tuoi cari e a noi non far mancare mai il tuo sorriso di speranza.

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