IL GIOVANE SEGRETARIO REGIONALE, RAFFAELE LA REGINA, È UNO DI 4
UNDER 35 DEM CHE SARANNO CAPOLISTA IN ITALIA. E ROBERTO SPERANZA, LUCANO DOC,
CORRERÀ IN CAMPANIA, COLLEGIO NAPOLI 1. MA MARCELLO PITTELLA NON CI STA E LE
DONNE CANDIDATE SI SONO DICHIARATE, PER ORA, “INDISPONIBILI”. DI SEGUITO IL NOSTRO
ARTICOLO
RAFFAELE LA REGINA INTERVIENE IN UNA DIREZIONE PD |
ROBERTO SPERANZA (FOTO OPEN.ONLINE)
Ci occupiamo delle posizioni ufficiali sinora espresse qui da noi. Marcello Pittella, ex governatore della Basilicata, attuale consigliere regionale, fratello di Gianni, sindaco di Lauria ed esponente di spessore internazionale del Pd, sicuro portatore di voti e consensi soprattutto dopo la sua assoluzione in primo grado nel processo di Matera sulla cosiddetta “sanitopoli” lucana, ha chiosato sulla sua pagina ufficiale Facebook: “Un delitto perfetto! Calpestati diritti, principi, territorio, storia e democrazia! Nella vita ci vuole dignità! Buona fortuna”. Raccogliendo il “Mi piace” di Roberto Cifarelli, capogruppo in Regione del partito. Marcello Pitella lascerà il PD? E cosa faranno Gianni Pittella e Cifarelli e tutti quelli che si richiamano alle posizioni dell’ex governatore lucano?
Altro fonte interno quelle delle donne candidate. E la loro indisponibilità ad accettare la candidatura potrebbe avere ripercussioni proprio sulla lista. Ecco il comunicato stampa diffuso da Maddalena Labollita (Presidente Assemblea Regionale), Maura Locantore (Vice segretaria vicaria), Lucia Sileo (Portavoce Conferenza Donne Democratiche): ““Ieri sera, la Direzione Nazionale ha approvato le liste per le candiudature in parlamento. Apprendiamo con stupore del non rispetto della rosa approvata dalla Direzione Regionale del PD Basilicata. Crediamo che il PD abbia necessità di essere rappresentato nella sua pluralità e per il rispetto che nutriamo nei confronti della nostra comunità, comunicheremo nelle prossime ore al Segretario Enrico Letta e al segretario candidato Raffaele La Regina, la nostra indisponibilità ad accettare candidature di servizio o surrogati delle stesse. Confidiamo che altre donne democratiche, si uniscano eticamente e politicamente a difesa del nostro diritto di rappresentanza che è stato leso ed è frutto del più becero opportunismo e machismo”.
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