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mercoledì 24 agosto 2022

SCANZANO JONICO. RIFORMA DELLA SANITÀ TERRITORIALE IN BASILICATA. CONFRONTO AL CENTRO SOCIALE TRA ANZIANI TRA CITTADINI, MEDICI, AMMINISTRATORI PUBBLICI, ESPONENTI REGIONALI

OCCASIONE IRRIPETIBILE, GRAZIE AI COSPICUI FONDI DEL PNNR, PER RIFORMARE L’ASSISTENZA SUL TERRITORIO. NON SOLO CASE ED OSPEDALI DI COMUNITÀ MA ANCHE ISTITUZIONE DELL’INFERMIERE DI FAMIGLIA, POTENZIAMENTO DELLA MEDICINA DI BASE, DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE, DEGLI UFFICI SANITARI, DEI DISTRETTI. DI SEGUITO IL RESOCONTO DEL DIBATTITO  



SCANZANO JONICO – Riforma della sanità territoriale in Basilicata. E’ stato questo il tema al centro della annuale giornata estiva “Gli anziani raccontano” organizzata dal Centro sociale anziani. I pensionati, e non solo, presenti, però, questa volta, anche se sono intervenuti numerosi nella discussione, hanno dovuto soprattutto ascoltare. Si è trattato, infatti, di un dibattito a più voci introdotto dal neo presidente dell’organismo associativo, Tommaso Romano, e da me coordinato. Convegno aperto, tuttavia, con il ricordo, commosso, del compianto presidente Mario Vitale, scomparso nei mesi scorsi. Poi, via agli interventi dei dirigenti dei sindacati della medicina di famiglia, Antonio Santangelo, presidente regionale della Fimmg, e Nicola Dilillo, della segreteria nazionale dello Snami; del sindaco di Pisticci, Domenico Albano; e del consigliere regionale, Pasquale Cariello. Nel corso dei lavori, altresì, sono anche intervenuti Vito Cilla, per anni dirigente dell’Assistenza distrettuale della Azienda sanitaria di Matera (Asm), e Vito Auletta, dirigente nazionale dell’Ancescao (Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti). Assente l’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli, che pure aveva dato la sua adesione. Un’assenza che è pesata nello svolgersi del convegno. Così, è toccato al consigliere Cariello farsi carico delle proposte scaturite dal dibattito per farne “tesoro” all’interno della massima assise territoriale, di cui è componente di maggioranza. Da Santangelo e Dilillo, infatti, è arrivata la richiesta prioritaria del rinnovo dell’Accordo collettivo regionale della medicina di base, fermo, addirittura, da oltre 10 anni. Ciò per poter organizzare la risposta dei medici del territorio ai bisogni dei cittadini. Medici? Dove sono? Già, è stata questa la domanda che ha fatto da filo conduttore ai diversi interventi. Non ci sono professionisti sufficienti per coprire i posti carenti della medicina generale né di quella ospedaliera. E ciò rende difficile ogni programmazione. Un problema di livello nazionale ma più grave nelle piccole regioni come la Basilicata. Da qui la proposta di abolire, o rimodulare, il numero chiuso dell’accesso alle facoltà di medicina ed alle scuole di specializzazione. Altrimenti, nessuna riforma sarà possibile. Ma ecco le proposte per la medicina di base: istituzione dell’infermiere di famiglia; associazionismo tra i medici; ampliamento della assunzione da parte di questi ultimi di infermieri e personale di studio; riduzione del carico burocratico; possibilità di effettuare prestazioni di primo livello in ambulatorio; potenziamento dell’assistenza domiciliare. Come, però, non potenziare anche gli Uffici sanitari comunali e i Distretti sanitari oggi con organici ridottissimi? Non solo, quindi, case ed ospedali di comunità ma un discorso a 160 gradi sulla offerta di servizi sanitari da mettere a disposizione dei cittadini. E tanto per ridurre le liste di attesa; rispondere alle esigenze dei pazienti con malattie croniche, sempre più numerosi in una popolazione lucana sempre più anziana; abbassare la spesa per i ricoveri extraregionali, che pesa come un macigno sui conti della Regione. Come fare? Ci sono i fondi del Pnnr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) da spendere e ci sono il Piano dell’Azienda sanitaria di Matera e il Piano sanitario regionale da elaborare ed approvare. Albano ha ricordato a Cariello che c’è un Documento redatto alla unanimità dai 31 sindaci del Materano da cui si può partire, almeno per quanto riguarda la seconda Provincia della Basilicata, come documento di base. E Cariello ha assicurato tutto il suo impegno per una sanità territoriale più vicina agli utenti.

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