ANTONIO DI MATTEO, PRODUTTORE AGRICOLO ESASPERATO, HA RESO NOTO DI AVER “INDETTO UNA GARA TRA TUTTI I CACCIATORI DELLA ZONA”. PER OGNI CAPO ABBATTUTO TOT EURO (LE CIFRE ESATTE POTRETE LEGGERLE NEL BLOG). E SPIEGA: “DI FRONTE AL TOTALE IMMOBILISMO DELLA POLITICA GLI AGRICOLTORI PROVANO A SALVARSI COME POSSONO. DOBBIAMO ARRIVARE A FORME ECLATANTI DI PROTESTA? SIAMO PRONTI ANCHE PER QUESTO”. DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE
FOTO ORTICALAB.IT |
CINGHIALI IN CITTA' (FOTO GENOVA TODAY) |
FONTE ANTONIO DI MATTEO
GARA TRA CACCIATORI INDETTA DA UN AGRICOLTORE DI TURSI
Antonio Di Matteo, agricoltore di Tursi, ha indetto una gara tra tutti i cacciatori della zona. L'obiettivo è uccidere il maggior numero di cinghiali nelle contrade intorno alla sua azienda agricola. Il premio è in denaro e va da 10 euro per ogni cinghialetto, 30 euro per ogni maschio solitario e 20 euro per tutti gli altri tipi di cinghiale.
"Non ne possiamo più. Quest'anno dobbiamo capire se conviene seminare o conviene stare fermi qualche anno. Abbiamo provato ogni forma di dissuasione, ogni forma di recinzione. È diventato tutto inutile. Quando la pressione demografica dei cinghiali è eccessiva, non c'è nulla che li trattenga.
Di fronte al totale immobilismo della polica locale, regionale e nazionale, gli agricoltori provano a salvarsi come possono. Questo immobilismo è dettato dal menefreghismo e dall'ignoranza. Il politico non conosce il problema perché non lo vive direttamente.
È un problema di difficile soluzione, ma con l'aiuto naturale della peste suina si può arginare la pressione demografica dei cinghiali.
Se negli anni passati i cinghiali si erano praticamente estinti in Italia, vuol dire che la caccia e le epidemie li avevano decimati. Dobbiamo creare le stesse condizioni, sfruttando le debolezze di una specie molto intelligente. Dobbiamo arrivare a forme eclatanti di protesta? Siamo pronti anche per questo. E se qualcuno pensa che è un problema solo degli agricoltori si sbaglia di grosso. Appena i cinghiali capiranno che nei centri abitati, nonostante il baccano, non rischiano di essere uccisi, diventeranno i padroni delle nostre comunità".
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