Ha preso il via, davanti al Gup del tribunale di Potenza, Salvatore Pignata, l’udienza preliminare per il cosiddetto “Sistema Scanzano”. La Direzione distrettuale antimafia della Basilicata, con il procuratore Francesco Cardea, ha chiesto il rinvio a giudizio per 26 persone. Tra gli altri vi sono Gerardo Schettino, di recente assolto in via definitiva dall’accusa di mafia, ma condannato a 15 anni di reclusione per droga, estorsione ed il tentato omicidio di Rocco Russo; alcuni suoi stretti congiunti, ma anche tecnici, imprenditori, ed ex dipendenti del Comune jonico.
Ebbene nella udienza odierna si sono verificati due fatti rilevanti: la richiesta di costituzione di parte civile da parte del Comune di Scanzano Jonico, presentata dall’avvocato Erminio Marzovilli; la richiesta della Procura di rinvio della stessa udienza per poter notificare l’avviso di conclusione delle indagini anche al Ministero dell’interno nell’eventualità della sua costituzione di parte civile nel processo con l’avvocatura dello Stato. Il gup Pignata, così, ha rinviato il tutto all’11 febbraio 2026.
In quella data sarà resa pubblica la decisione sull’accoglimento o meno della richiesta di costituzione di parte civile del Comune. Richiesta contestata dal pool degli avvocati difensori. Ricordiamo che alcuni dei 26 imputati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso mentre ad altri la Dda ha contestato singole accuse, che vanno dall’estorsione alla concussione, dall’incendio all’illecita concorrenza con minaccia e violenza, dalla violenza privata alla turbativa d’asta, e ancora trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio il tutto per agevolare il presunto clan. La richiesta riguarda poi due persone accusate solo di furto e detenzione di armi, ma senza finalità mafiose.
I fatti si sarebbero verificati tra il 2016 e il 2021: una serie di estorsioni e minacce per piegare il sistema economico alle richieste della presunta consorteria mafiosa. Ricatti ad aziende ortofrutticole e incendi a villaggi turistici e imprese edili per ottenere lavori. Il tutto con connivenze, secondo l’accusa, anche di qualche pubblico ufficiale, e senza esitare a prendere di mira quelli che si opponevano, come l’allora sindaco di Scanzano, Salvatore Jacobellis, a cui venne bruciata l’auto al pari di altri funzionari comunali. Nei capi di imputazione vi sono la quasi totalità degli episodi raccolti nella relazione del ministero dell’Interno che portò allo scioglimento del Comune di Scanzano Jonico nel dicembre 2019.
PER APPROFONDIRE
FILIPPOMELE.BLOGSPOT.COM – 12 NOVEMBRE 2025
CRONACA GIUDIZIARIA. GLI SVILUPPI SULL’INCHIESTA “SISTEMA SCANZANO”. LA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA VUOLE CHIUDERE I CONTI CON IL PRESUNTO CLAN SCHETTINO. TUTTI I NOMI DEI 26 IMPUTATI. I 46 CAPI DI IMPUTAZIONE. 25 LE PARTI LESE, COMPRESO IL COMUNE. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE https://filippomele.blogspot.com/2025/11/cronaca-giudiziaria-gli-sviluppi.html.





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