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giovedì 2 maggio 2024

CENTENARI DI BASILICATA. IERI E’ STATA FESTA PER I 100 ANNI DI NONNO ROCCO CALAMITA

CONTINUA LA NOSTRA PIACEVOLE RICERCA. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE, CON GLI AUGURI DEL SINDACO E UNA BREVE BIOGRAFIA DEL NUOVO CENTENARIO LUCANO

NONNO ROCCO CALAMITA

FONTE VINCENZO ZITO, SINDACO DI MONTESCAGLIOSO, FACEBOOK

OGGI PRIMO MAGGIO VOGLIAMO FARE GLI AUGURI AL SIGNOR ROCCO CALAMITA CHE COMPIE 100 ANNI.

ROCCO È NATO A MONTESCAGLIOSO MA SI È TRASFERITO GIOVANISSIMO A TARANTO. QUI INIZIA A LAVORARE GIÀ ALL'ETÀ DI 14 ANNI ALL'ARSENALE MILITARE MARITTIMO E VI RIMANE PER 55 ANNI COME LUI STESSO AFFERMA ORGOGLIOSAMENTE, SENZA MAI PERDERE UN GIORNO DI LAVORO. UN UOMO SEMPLICE, UN GRAN LAVORATORE, UN OPERAIO ORGOGLIOSO DI ESSERLO, UN GRANDE PAPÀ ED OGGI NONNO.

TANTI CARI AUGURI ROCCO E, CON L’OCCASIONE, BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI.

TRUFFE SU FONDI EUROPEI INESISTENTI. VITTIME ANCHE IN BASILICATA. INDEBITI PROFITTI PER 2 MILIONI DI EURO

MAXINCHIESTA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI FAENZA (RAVENNA). CINQUE PERSONE ACCUSATE DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

FONTE ANSA.IT

FONTE CORRIEREDIROMAGNA.IT

FAENZA, QUEI FINANZIAMENTI UE PER 60 MILIONI DI EURO NON ESISTEVANO: SEQUESTRI PER 7 SOCIETÀ E 5 RAPPRESENTANTI ACCUSATI DI TRUFFA E ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE

I finanzieri della Compagnia di Faenza hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Ravenna, nei confronti di sette società e cinque soggetti appartenenti ad un sodalizio che ha ottenuto indebiti profitti, per oltre 2 milioni di euro, in danno di 650 vittime residenti in 13 regioni (Veneto, Trentino-Alto Adige, Toscana, Sicilia, Sardegna, Piemonte, Marche, Lombardia, Liguria, Lazio, Emilia-Romagna, Campania, Basilicata).

Truffa e associazione a delinquere

Un provvedimento, quello di oggi, che segue all’emissione, nel dicembre scorso, di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dalle Fiamme Gialle faentine per i reati di associazione a delinquere, truffa, autoriciclaggio ed emissione di fatture false, e che è frutto degli ulteriori approfondimenti svolti dagli investigatori anche sul versante patrimoniale.

Finanziamenti Ue e gli anticipi

Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ravenna, il meccanismo di frode era finalizzato a prospettare alle vittime delle truffe la possibilità di accedere a finanziamenti erogati da organismi dell’Unione Europea a condizioni molto vantaggiose. Ma per ottenerli era necessario il pagamento di una somma, a titolo di istruttoria per la pratica, da accreditare sui conti bancari di società riconducibili al sodalizio, con sede a Roma, Torino, Viareggio e Cagliari. I finanziamenti promessi per un importo complessivo di circa 60 milioni di euro, tuttavia, non sono mai arrivati, in quanto i fondi europei si sono rivelati del tutto inesistenti.

Questo è ciò che emerge anche dai racconti delle numerose persone sentite dagli inquirenti, che sono state raggirate dalla falsa proposta di ottenere un incentivo per acquistare case, avviare iniziative imprenditoriali ovvero ottenere della liquidità necessaria al soddisfacimento dei propri bisogni personali. Le società proponenti i suddetti finanziamenti sono state sottoposte a sequestro, unitamente alla totalità dei beni aziendali ad esse riferibili. Il provvedimento ha riguardato, altresì, le disponibilità finanziarie degli indagati fino alla concorrenza dell’intero profitto illecitamente ritratto.

STATALE 106 JONICA. TAMPONAMENTO TRA TRE MEZZI NEL TRATTO LUCANO CON CANTIERE IN CORSO

SUL POSTO LA POLIZIA STRADALE

NOSTRA NOTIZIA ESCLUSIVA. RIPRODUZIONE RISERVATA © COPYRIGHT FILIPPO MELE

POLICORO – Ancora un tamponamento nel tratto di Statale 106 jonica oggetto di lavori per il posizionamento di un nuovo spartitraffico centrale. L’impatto è avvenuto qualche decina di metri prima del ponte sul fiume Agri, in direzione Taranto. Attorno alle 12. 15 la collisione fra tre mezzi, un furgone Iveco Daily, un Fiat Oblo ed una Panda. Per fortuna pare che non ci siano feriti. Sul posto la Polizia stradale per i rilievi del caso e la regolazione del traffico veicolare. Alla ditta Stigliano soccorso stradale di Nova Siri il compito di trasportare in officina due dei tre mezzi incidentati.

ANCHE LA BASILICATA NELL’OPERAZIONE “FALSO ROTANTE” DELLA GUARDIA DI FINANZA DI TORINO. PERQUISIZIONI E SEQUESTRI DI RICAMBI CONTRAFFATTI DI NOTI MARCHI DI AUTO IN MOLTE REGIONI

INTERESSATI I RIVENDITORI ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO DI DUE AZIENDE IMPEGNATE NELL’ILLECITA ATTIVITA’ PRODUTTIVA. VENTI I SOGGETTI INDIZIATI DI REATO. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE 



FONTE COMANDO PROVINCIALE GUARDIA DI FINANZA TORINO

TUTELA ECONOMIA E SICUREZZA PRODOTTI

GDF TORINO: OPERAZIONE “FALSO ROTANTE”. MAXI SEQUESTRO DI RICAMBI PER AUTO CONTRAFFATTI. SEQUESTRATE NEL TORINESE ANCHE LE LINEE PRODUTTIVE DI DUE AZIENDE IMPIEGATE NELL’ILLECITA ATTIVITA’

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno portato a termine una vasta operazione a contrasto della contraffazione nel settore dell’automotive, nel corso della quale sono state sopposte a sequestro circa 500 mila parti di ricambio per auto recanti le effigi contraffatte delle più note case automobilistiche nazionali e internazionali (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Citroen, Opel, Peugeot, Dacia, Skoda, Ford, Volkswagen, Toyota, Nissan, Renault, Seat, Iveco, Chevrolet), nonché numerosi macchinari e stampi utilizzati per l’illecita produzione.

Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, sono state inizialmente condotte attraverso approfondimenti alle banche dati a disposizione del Corpo nonché estese attività di appostamento e osservazione. Le stesse hanno permesso di ricostruire l’intera filiera produttiva e commerciale del falso, consentendo di individuare, oltre alle aziende produttrici dei pezzi di ricambio, numerose imprese dedite alla distribuzione degli stessi, anche attraverso piattaforme dell’e-commerce.

In tale contesto, anche con il supporto di altri Reparti del Corpo, sono state eseguite su tutto il territorio nazionale molteplici perquisizioni su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, in particolar modo in Piemonte, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Lombardia e Toscana, relativamente non solo agli stabilimenti di produzione piemontesi ma anche a tutti i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio individuati.

I ricambi oggetto dei sequestri effettuati sono risultati riconducibili alla componentistica per auto, quali copricerchi, coprimozzo, stemmi, elementi ornamentali e tuning per carrozzeria, riproducenti - senza il possesso di alcuna licenza/autorizzazione - i marchi rientranti nell’alveo del diritto della proprietà industriale delle citate case automobilistiche.

Le investigazioni hanno in particolare consentito di individuare e disarticolare l’anello iniziale dell’illecita filiera: i “falsi” ricambi per auto venivano prodotti in capannoni industriali siti in provincia di Torino, al cui interno sono state scoperte 13 linee di produzione, pienamente operative e professionali, costituite da diversi macchinari per lo stampaggio, la pressatura, la verniciatura, la serigrafia e la tampografia dei prodotti realizzati.

Tali linee di produzione sono state pertanto sottoposte a sequestro preventivo, anche al fine di impedire il protrarsi delle lavorazioni delittuose, apponendo il vincolo cautelare su 28 macchinari industriali e 449 stampi utilizzati per riprodurre i marchi delle citate case automobilistiche.

Nel corso delle operazioni di perquisizione presso i predetti opifici, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino hanno inoltre individuato un’area di stoccaggio “occulta” utilizzata da una delle imprese coinvolte, rinvenuta presso i magazzini di una società di logistica (estranea alle contestazioni penali), ove erano stati affittati spazi per oltre 700 mq per depositare i ricambi contraffatti realizzati nonché i copricerchi destinati alla illecita marchiatura.

L’operazione di servizio, nel suo complesso, ha pertanto consentito di individuare e sottoporre a sequestro circa 500 mila pezzi di ricambio contraffatti e le intere linee produttive delle 2 citate fabbriche torinesi (facendone cessare le lavorazioni illecite), per un controvalore commerciale stimabile in oltre 8 milioni di euro.

Sono 20, in tutto, i soggetti indiziati per i reati per cui si procede, i quali - fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle condotte ascritte - dovranno rispondere innanzi all’Autorità giudiziaria, in concorso, dei delitti di fabbricazione e commercio di prodotti contraffatti, con l’aggravante di averli commessi in modo sistematico e attraverso l’allestimento di mezzi e attività organizzate, e di ricettazione.

Si evidenzia, infine, come il commercio di ricambi per auto contraffatti, agevolato anche dallo sviluppo del mercato online, continui a confermarsi un affare redditizio per gli operatori illegali, in ragione dell’ampia marginalità tra i prezzi di produzione e quelli di vendita.

In tale contesto, i soggetti economici interessati dalle attività repressive in argomento si ponevano tra i principali player del mercato di riferimento.

La complessa investigazione svolta dalla Guardia di Finanza, che implica anche la valutazione sotto il profilo fiscale dell’attività svolta dagli indagati, rientra nel quadro dell’azione posta in essere dal Corpo a tutela della concorrenza e del libero mercato nonché a salvaguardia del tessuto produttivo italiano, particolarmente esposto agli effetti dannosi della contraffazione.

BASILICATA. COME IN UN FILM. INSEGUIMENTO AD ALTA VELOCITA’ ED ARRESTO DI DUE SPECIALISTI IN FURTI IN APPARTAMENTI SU TRE

LA POLIZIA DI STATO RECUPERA LA REFURTIVA E SEQUESTRA L’AUTO DI GROSSA CILINDRATA ATTREZZATA PER QUESTI COLPI. TUTTI I PARTICOLARI DELLA “SPETTACOLARE” AZIONE DEGLI AGENTI DELLA POLSTATO E LA CITTA’ DOVE IL FATTO SI E’ VERIFICATO SONO NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE 

FONTE QUESTURA DI MATERA

MATERA, INSEGUIMENTO AD ALTA VELOCITÀ. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE UOMINI PER FURTO IN APPARTAMENTO E RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti ed in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.

Nella mattinata del 18 aprile, veniva segnalato al 113 che era stato appena commesso un furto in un appartamento di Matera, in una via poco distante dal centro, e che gli autori si erano allontanati a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata.

Così, diversi equipaggi della Squadra Mobile e delle Volanti, tempestivamente allertati, si sono posti sulle tracce dei presunti ladri, posizionandosi anche all’uscita della città, in direzione di Altamura, dove, poco dopo, hanno visto sopraggiungere, a folle velocità, l’auto in questione.

Ne è seguito un acceso inseguimento, durato finché l’auto in fuga non è stata costretta a rallentare, a causa della presenza di due tir, di cui uno in fase di sorpasso, che bloccavano la carreggiata.

A quel punto, è stata bruscamente interrotta la marcia del veicolo, da cui sono usciti tre uomini, che hanno scavalcato il guardrail e se la sono data a gambe nelle campagne circostanti. A quel punto, i poliziotti hanno proseguito l’inseguimento a piedi, riuscendo a raggiungere e a bloccare due dei tre fuggitivi, traendoli in arresto. I due uomini, baresi di 34 e 37 anni, sono già noti per reati simili.

All’interno dell’autovettura, sono stati rinvenuti: 500 euro in banconote, numerosi monili in oro, due salvadanai contenenti monete per oltre 700 euro e alcuni orologi da polso. Sono stati sequestrati anche: uno zaino con arnesi atti allo scasso e una fiamma ossidrica idonea all’apertura di bancomat e casseforti, riposti nel cofano dell’auto; telefonini, ricetrasmittenti e guanti da elettricista, rinvenuti all’interno dell’abitacolo.

L’auto, anch’essa sottoposta a sequestro, aveva le targhe contraffatte ed era stata riverniciata; inoltre, nell’abitacolo, trasversalmente ai sedili posteriori, era stata montata una piastra in acciaio, che si ritiene possa avere una funzione antiproiettile, in caso di inseguimento.

I due soggetti sono stati tratti in arresto in flagranza per furto e resistenza a Pubblico Ufficiale e condotti nella casa circondariale di Matera. Proseguono le indagini per l’individuazione del terzo soggetto riuscito a sfuggire alla cattura.

ACCADE IN BASILICATA. RIESCE LA TRUFFA AD UNA ANZIANA DA 10MILA EURO CON IL METODO DEL FINTO INCIDENTE STRADALE DEL FIGLIO E DEL FINTO CARABINIERE

MA GLI UOMINI DELL’ARMA ARRESTANO UN NAPOLETANO DI 45 ANNI E DENUNCIANO LA COMPLICE. DI SEGUITO LA NOTIZIA, CON LE INDAGINI DEI MILITARI E LA CITTÀ DOVE IL “COLPO” È STATO ATTUATO


FONTE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI MATERA

MATERA: SI FANNO CONSEGNARE DENARO CONTANTE E GIOIELLI DA UN’ANZIANA DONNA CON IL METODO DEL FALSO INCIDENTE STRADALE. ARRESTATO UN 45ENNE CAMPANO E DENUNCIATA A PIEDE LIBERO LA COMPLICE

I Carabinieri della Compagnia di Matera hanno eseguito a Napoli una misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Matera nei confronti di un 45enne di origine campana, già gravato da specifici pregiudizi penali, indiziato di aver perpetrato il 3 gennaio di quest’anno, in concorso con una 45enne sempre campana, una truffa di oltre 10.000 euro in danno di una pensionata di Matera. 

Nello specifico la signora era stata vittima di artifizi e raggiri realizzati attraverso telefonate effettuate al suo numero di utenza fissa da un uomo che, spacciandosi per un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, gli comunicava che il figlio aveva causato un grave incidente stradale investendo un ragazzo che era alla guida di un ciclomotore, e che per evitare l’arresto doveva subito consegnare la somma di 11 mila euro. La donna replicava dicendo di non avere la disponibilità della somma necessaria, e che in quel momento aveva solo 300 euro, ma il finto Maresciallo la rassicurava dicendole che poteva consegnare anche i monili in oro che possedeva, e le raccomandava di non chiudere il telefono e rimanere in linea anche quando fosse arrivato l’incaricato al ritiro di quanto richiesto.  Dopo poco, presso l’abitazione dell’anziana, si recava un uomo che diceva di essere la persona che doveva prelevare la somma necessaria per la liberazione del figlio. La donna consegnava, quindi, tutto il denaro posseduto pari a 300 euro e tutti i monili in oro che aveva in casa, per un valore di circa 10mila euro. Di lì a poco il figlio dell’anziana signora, ignaro dell’accaduto, faceva rientro a casa e la donna scopriva, così, di essere stata vittima di una truffa.

Le indagini, immediatamente avviate dai Carabinieri della Sezione Operativa e dalla Stazione Carabinieri della Compagnia di Matera, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera, permettevano di individuare l’autovettura utilizzata dai truffatori. Le indagini portavano all’individuazione di un 45enne napoletano che la vittima riconosceva senza ombra di dubbio come la persona che si era presentata presso la sua abitazione per prelevare denaro e gioielli. I successivi accertamenti consentivano di individuare la complice 45enne che aveva fornito l’auto utilizzata per commettere il reato.

Sulla base delle indagini svolte, il GIP del Tribunale di Matera, su richiesta della locale Procura, ha emesso la misura coercitiva eseguita dalla Compagnia di Matera alle prime ore del mattino, traducendo il 45enne presso la casa circondariale di Napoli, mentre la complice è stata indagata in stato di libertà; si precisa comunque che gli accertamenti compiuti finora sono nella fase delle indagini preliminari e necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

L’operazione odierna si colloca nell’ambito di una più ampia e mirata attività avviata già da tempo dai Carabinieri, con l’obiettivo di contrastare il deprecabile fenomeno delle truffe in danno di persone anziane. Nel recente passato, già i Carabinieri della Compagnia di Policoro sono riusciti, grazie ad una segnalazione tempestiva, ad arrestare in flagranza due soggetti che stavano per compiere una truffa simile, così come i Carabinieri della Compagnia di Tricarico; i Carabinieri della Compagnia di Matera invece hanno proceduto, tramite indagini ed a seguito di tre distinte ordinanze di custodia cautelare, ad individuare ed arrestare altri cinque truffatori per distinti episodi con il consolidato modus operandi del “finto carabiniere”.

In ogni città, paese, frazione del territorio nazionale, si moltiplicano le opere di sensibilizzazione dell'Arma finalizzate alla prevenzione e al contrasto dell'esecrabile fenomeno delle truffe perpetrate ai danni degli anziani. Si tratta di iniziative di rassicurazione sociale, che tendono a consolidare il tradizionale rapporto di vicinanza dell'Arma ai cittadini, con particolare riguardo nei confronti di quanti si trovano all'interno delle fasce più deboli e indifese della popolazione. Per queste persone la truffa, oltre al danno economico che comporta, rappresenta anche un vero e proprio motivo di caduta psicologica: c'è infatti il reale pericolo che le vittime possano chiudersi in sé stesse, compromettendo la propria autonomia e socializzazione. Ecco perché nelle parrocchie come nei centri culturali, nei circoli ricreativi come nelle sedi delle associazioni di quartiere, di concerto e con la collaborazione di Enti locali e autorità religiose, i Carabinieri continuano a parlare con gli anziani, informarli sulle modalità attraverso le quali le truffe vengono attuate e fornire loro consigli mirati affinché possano difendersi dalle subdole tecniche utilizzate dai malviventi per introdursi in casa.

Al termine di questi incontri, i partecipanti acquisiscono sempre più la consapevolezza di un concetto importante: quello della "sicurezza partecipata", utile al fine di prevenire i reati e a promuovere in modo sempre più proficuo l'indispensabile collaborazione con chi è impegnato a contrastarli. E la fiducia nell'operato delle Forze dell'Ordine e la collaborazione che i cittadini danno loro diventano presupposti fondamentali alla costruzione di un'efficiente rete di comunicazione che permette di prevenire e arginare quelle che sono le più frequenti situazioni di pericolo. Le iniziative dell'Arma non si limitano però ai menzionati incontri nelle sedi in cui è più facile entrare in contatto con gli anziani. Fondamentale è il contributo fornito dagli organi di stampa e dai mezzi d'informazione locali, in grado di diffondere presso il maggior numero di persone l'opera di sensibilizzazione intrapresa dai Carabinieri (molte le radio e le televisioni regionali e provinciali che trasmettono spot e video informativi).

L’opera di sensibilizzazione dell’Arma dei Carabinieri non trascura neanche i moderni social con i propri profili tematici, ed anche il web con il sito istituzionale www.carabinieri.it, sul quale i cittadini possono reperire dei video tutorial, dei consigli utili e dei decaloghi che propongono alcune regole semplici ed essenziali per affrontare con maggior sicurezza e serenità determinate situazioni e per tutelarsi da truffe e raggiri.

E comunque, in presenza di qualunque situazione dubbia, i Carabinieri invitano in ogni circostanza a chiamare l’utenza di emergenza 112 per richiedere l’intervento di una pattuglia dell’Arma.

EUROPEE DELL’8 E 9 GIUGNO 2024. I CANDIDATI LUCANI SONO NICOLA BENEDETTO, VINCENZO INCAMPO, GIUSEPPINA PATERNA, PIERNICOLA PEDICINI, MARCELLO PITTELLA E ANTONIO RUBINO

IN QUALI LISTE SONO CANDIDATI? DI SEGUITO LA RISPOSTA, INSIEME A BREVI NOTE BIOGRAFICHE

NICOLA BENEDETTO

VINCENZO INCAMPO

GIUSEPPINA PATERNA

POERNICOLA PEDICINI

MARCELLO PITTELLA

ANTONIO RUBINO

Elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi. I candidati lucani nelle diverse liste in competizione sono sei. Almeno quelli a conoscenza del cronista. Eccovi una loro breve presentazione in rigoroso (par condicio) ordine alfabetico.

NICOLA BENEDETTO è la sorpresa dell’ultima ora: al secondo posto dietro alla premier Giorgia Meloni nella lista di Fratelli d’Italia. Benedetto è politico (già consigliere ed assessore regionale) ed imprenditore in vari settori di lungo corso.

VINCENZO INCAMPO, nato ad Altamura, è lucano d’adozione. Candidato con il M5s e maresciallo dei carabinieri e comandante della stazione di Muro Lucano. E’ stato tra i fondatori del Nsc (Nuovo sindacato carabinieri) di cui ricopre il ruolo di segretario nazionale.   

GIUSEPPINA PATERNA, consigliera comunale di Ruoti, del Pd. “Sono emozionata tanto – ha dichiarato - ma decisa a far generare da questa occasione nuove energie per i nostri territori. Ha un enorme valore, aver ricevuto la richiesta di candidatura direttamente dalla segretaria Elly Schlein ed essere l'unica candidata lucana per il Partito democratico”.

PIERNICOLA PEDICINI è candidato nella lista "Pace, terra, Dignità", con capolista il gironalista Michele Santoro. Dal 2021 è esponente del Movimento per l'Equità territoriale, fondato da Pino Aprile. Movimento di cui è segretario nazionale.

MARCELLO PITTELLA, già Presidente della Regione Basilicata dal 2013 al 2019, poi consigliere regionale rieletto alle ultime consultazioni del 21 e 22 aprile scorsi, è il numero 3 della lista di Azione. Prima di lui il leader Carlo Calenda ed Elena Bonetti. “Ho accettato per spirito di servizio”, ha detto.

ANTONIO RUBINO, candidato con la lista Stati Uniti d’Europa, con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è il sindaco di Moliterno. “Fin da ragazzino – ha dichiarato - ho sognato una Europa realmente unita, riformista e liberale. Oggi, da Sindaco parto dal mio Comune con questo sogno, che è quello dei fondatori”.

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