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sabato 12 aprile 2025

NUCLEARE. SLITTANO AL 2052 LA BONIFICA DELL’ITREC DI ROTONDELLA ED AL 2039 L’ENTRATA IN ESERCIZIO DEL CIMITERO ATOMICO NAZIONALE. SCANZIAMO LE SCORIE ALLA REGIONE: “URGE UN TAVOLO DELLA TRASPARENZA PER AFFRONTARE TUTTI I RISCHI RADIOATTIVI PER LA BASILICATA E SCONGIURARE IL DEPOSITO UNICO A MATERA O MONTESCAGLIOSO, MONTALBANO, BERNALDA, IRSINA, GENZANO DI LUCANIA”






FONTE SCANZIAMO LE SCORIE

PERICOLI RADIOATTIVI: SCANZANO BUSSA E LA REGIONE NON RISPONDE

I pericoli radioattivi per la Regione Basilicata non sono terminati. Anzi continua ad essere un territorio a forte rischio e le Istituzioni hanno la responsabilità di tutelare la popolazione coinvolta. Abbiamo l’inquinamento intorno al centro ex ENEA in Trisaia di Rotondella (MT), in cui le attività di bonifiche procedono a rilento mentre si deve ancora individuare la causa dell’inquinamento, e per il quale è in iniziato un processo per disastro ambientale ed inquinamento ambientale. Nello stesso centro gestito dalla Sogin c’è anche un’indagine in corso da parte della Procura di Matera aperta in seguito agli accertamenti eseguiti dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, che ha fatto emergere la presenza di uranio arricchito U234-U235 non riconducibile però ai radionuclidi uranio-torio custoditi nell’area e il conseguente sequestro di un’area di circa 600 metri quadri all’interno del sito nucleare Itrec, che deve essere sottoposta a bonifica. A questi aspetti si aggiungono anche gli ulteriori ritardi previsti nel Piano sulle attività delle Sogin per lo smantellamento e la messa in sicurezza del centro. Slitta dal 2041 al 2052, di altri 10 anni, il raggiungimento del cosiddetto “prato verde” nazionale. Si allungano di 10 anni anche i tempi dell’entrata in esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, prevista al 2039. La previsione del costo del decommissioning nazionale passa dai 6,6 miliardi ai 11,38 miliardi con il nuovo Piano. Infine, è ancora in corso la procedura ambientale strategica sulle aree idonee in cui realizzare la discarica radioattiva nazionale che comprende i comuni di Matera, Montescaglioso, Montalbano, Bernalda, Irsina, e Genzano di Lucania, e sulla quale dobbiamo battagliare con l’intera Regione per evitare di far ritornare ciò che abbiamo respinto con la protesta pacifica e civile di Scanzano del 2003.

Sono pericoli e rischi che arrecano danni alla salute della popolazione e alla crescita delle attività economiche, già alle porte di una nuova campagna estiva. Per tali ragioni, Donato Nardiello, Presidente dell’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, ha scritto al Presidente della Giunta regionale Vito Bardi chiedendo di affrontarli con tutti gli Enti responsabili intorno ad un Tavolo della Trasparenza da convocare con urgenza. Sono argomenti di interesse collettivo che non possono rimanere nell’indifferenza ma attendono ancora risposte.

Cosi in una nota Pasquale Stigliani Responsabile Comunicazione dell’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie, nata nei giorni della “protesta civile di Scanzano” del 2003.

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