FRANCESCO LILLO MOSTRA I PICCOLI FRUTTI ANNERITI DAL GELO |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 2.3.18
SCANZANO JONICO - “Abbiamo perso tutte le produzioni precoci di pesche, albicocche, nettarine ed il 15% almeno delle fragole. Le colture ortive a pieno campo, poi, come carciofi, fave, insalate, sono andate completamente distrutte”. Lo ha sostenuto il presidente provinciale della Cia, Giuseppe Stasi, mentre ci ha accolti per cominciare il nostro tour nel disastro metapontino dopo la gelata di 5 ore, con punte di 5 gradi sotto lo zero, della notte tra il 27 ed il 28 febbraio scorsi. Una gelata che ha attaccato gli alberi già coi frutticini in fase di crescita ed altri in fiore sia in campo aperto sia sotto i grandi tunnel protettivi di plastica. Stasi è solo da qualche settimana responsabile della Cia del Materano ma è figlio d'arte. Suo padre, Antonio, è stato un grande “guerrigliero” a difesa del settore primario dell'arco jonico lucano. “E' l'agricoltura – ha attaccato il sindacalista - il vero oro della Basilicata non il petrolio. Ci sono tanti giovani che hanno scelto di impegnarsi nel lavoro nei frutteti. Colpi come questi, però, possono farli desistere. Se pensiamo, poi, che anche lo scorso anno, il 7 gennaio, ci fu una nevicata che compromise la produzione, si può capire la disperazione dei produttori dopo il ghiaccio di due notti fa”. Così, mentre andiamo a vedere i danni denunciati non possiamo non fotografare estesi campi coltivati a fave con le piante cotte dal grande freddo. “Questi ortaggi - ha spiegato Stasi – sono ormai da mettere sotto i frangizolle”. Ed eccoci nella zona di Parisi, in un albicoccheto in parte coperto ed in parte scoperto di Giuseppe Valicenti. “Vede – ha detto Francesco Lillo, tecnico di Assofruit – questi sono i piccoli frutti precoci già “scamiciati” anneriti, morti. Quest'anno, questo campo è saltato completamente. Non ci sarà prodotto”. “Nella mia azienda – ha aggiunto Valicenti – ho subito un danno di almeno 100mila euro. Come me tutti i produttori, da Nova Siri a Metaponto. La mia produzione 2018 di albicocche, nettarine e pesche delle varietà precoci è stata azzerata”. Infine, siamo andati a “verificare” il fragoleto di Benito Paladino, giovane agricoltore: “I fiori ed i piccoli frutti sono stati bruciati dal gelo pur se sotto i tunnel. Fra 15-20 giorni noi non produrremo le primizie attese. Le piantine, però, riprenderanno a fiorire ma raccoglieremo le fragole fra 30 giorni quando il mercato sarà inflazionato. Abbiamo perso almeno il 15% della produzione precoce”.
BENITO PALADINO E GIUSEPPE STASI CON FIROI DI FRAGOLA CONGELATI |
SINDACATI AGRICOLI
MOBILITATI. LA REGIONE HA DIFFUSO UN MODELLO PER LA SEGNALAZIONE DEI
DANNI
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