FORZE DELL'ORDINE E MANIFESTANTI DAVANTI AL MUNICIPIO |
I MANIFESTANTI: “NO ALL'OSPEDALE DA CAMPO DEL QATAR NEL CENTRO CITTA'”. IL VICESINDACO MARRESE: “LO HA CHIESTO LA REGIONE CON L'ASSESSORE LEONE. SI TRATTA DI UNA OPPORTUNITA' PER NOI”. A BREVE I VIDEO GIRATI POCHI MINUTI FA
POLICORO - “Non vogliamo l'ospedale Covid-19 nella nostra città. Abbiamo fatto sacrifici, vogliamo essere rispettati”. Lo hanno detto alcuni dei manifestanti che da questa mattina protestano davanti al municipio dopo l'annuncio via Facebook del sindaco Enrico Mascia di ieri sera: “Da noi sarà realizzato uno degli ospedali da campo donati all'Italia dal Qatar”. Un annuncio che ha scatenato la contestazione, dapprima sui social, poi davanti al palazzo di città. Ma il vicesindaco Gianluca Marrese ha dichiarato: “Si alla struttura sanitaria. Si tratta di una opportunità per l'intero territorio. Ce lo ha chiesto la Regione Basilicata per bocca dell'assessore regionale alla salute Rocco Leone (ex sindaco di Policoro, ndr). Qui non arriveranno i pazienti positivi del Sud ma quelli che hanno bisogno di una quarantena protetta”. E' in corso mentre scriviamo un incontro tra il sindaco Mascia ed i cittadini contrari alla decisione del Comune. A breve pubblicheremo i video che abbiamo girato pochi minuti fa. Intanto, vi alleghiamo l'articolo di oggi sulla questione della gazzetta del mezzogiorno, a firma Antonella Inciso.
NEL MATERANO
POLICORO, DAL QATAR UN OSPEDALE DA CAMPO: SERVONO 100 MEDICI E 400 INFERMIERI
UN OSPEDALE IMPONENTE: POTRÀ OSPITARE CIRCA 500 MALATI
Antonella Imciso
10 aprile 2020
Uno al Nord, uno al Centro ed un altro al Sud Italia. Sono le destinazioni degli ospedali da campo donati dal Qatar all’Italia. Tre prefabbricati modulari per esigenze sanitarie che nel Mezzogiorno il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso di far arrivare in Basilicata. A Policoro, per la precisione.
Martedì mattina, dunque, subito dopo le festività pasquali, nella cittadina ionica arriveranno i camion dell’Esercito che inizieranno a montare l’ospedale da campo. Un ospedale imponente considerato che potrà ospitare circa 500 malati e che la Basilicata si troverebbe pronto in caso di emergenza da coronavirus.
«È un presidio che ci è utile, anche se speriamo di non utilizzarlo mai- spiega l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, - è una struttura che dovrebbe essere un punto di riferimento anche per le altre regioni. In caso di emergenza, infatti, lo metteremo a disposizione anche delle vicine Puglia e Calabria».
D’altra parte, non solo il numero dei posti letto ma anche la sua localizzazione a Policoro, comune centrale tra la Puglia e la Calabria, potrebbe farlo diventare, in caso di emergenza nel Mezzogiorno, un punto di riferimento sanitario importante.
Certo, al momento i 500 posti letto che il presidio offre non saranno utilizzati. Intanto, le strutture sanitarie lucane hanno ancora posti a disposizione. Secondo i dati della task force regionale, ad oggi, ci sono circa 100 posti letto previsti nella struttura sanitaria di Venosa, altri 60 posti letto nell’ospedale «Madonna delle Grazie» di Matera ed infine un’altra decina di posti letto presso l’Ospedale «San Carlo» di Potenza. Solo in caso i numeri del contagio dovessero essere superiori alla somma di queste disponibilità l’ospedale da campo verrebbe attivato. In caso contrario, la struttura verrebbe allestita ma rimarrebbe per il momento ferma.
A questo poi va aggiunto che la struttura fisica c’è ma per renderla operativa serve il personale sanitario. Tanto personale sanitario per tanti posti letto. Secondo le prime indicazioni della Regione almeno 100 medici e circa 400 infermieri.
Cinquecento persone, dunque, che dovrebbero aggiungersi agli attuali organici della sanità e che, al momento, non ci sono.
Così martedì l’ospedale da campo arriverà, verrà montato ma resterà in attesa di impiego.
Resterà a disposizione dei lucani in caso il numero dei contagi (che al momento è in ogni caso contenuto) dovesse schizzare. Ed allo stesso tempo resterà a disposizione anche delle altre regioni nel caso tra Puglia e Calabria dovessero scattare situazioni di emergenza che, per ora, fortunatamente non ci sono. Anche se tutti sono convinti che di fronte all’imprevedibilità del Covid 19 è meglio non farsi trovare impreparati.
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