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mercoledì 29 aprile 2020

SCANZANO JONICO. CITTA' DELLA PACE. TUTTO TACE

IL CANTIERE, CHIUSO, DELLA CITTA' DELLA PACE A TERZO CAVONE DI SCANZANO JONICO

DOPO LA DELIBERA DELLE COMMISSARIE PREFETTIZIE SU UN CENTRO DI ACCOGLIENZA MIGRANTI A TERZO CAVONE SI ERA APERTO UNO SCONTRO FURIBONDO TRA SI' E NO. POI IL SILENZIO. ANCHE DI CARIELLO (LEGA), CHE AVEVA MINACCIATO FUOCO E FIAMME. LA REGIONE STA LAVORANDO SULLA STRADA TRACCIATA OLTRE UN ANNO FA NEL SILENZIO DI CHI OGGI SI OPPONE: LA REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA CHE SARA' GESTITA, SECONDO L'ENTE LOCALE, NELL'ORDINE, NELLA SICUREZZA, NELLA LEGALITA' ANTICAPORALATO

SCANZANO JONICO – Tutto tace sul destino della Città e della Abitazione della pace di Terzo Cavone. Sembrava dovesse scoppiare il pandemonio dopo la pubblicazione venerdì scorso della notizia dell'approvazione da parte dalle commissarie prefettizie in carica al Comune dello schema di accordo con la Regione per l'ultimazione delle due costruzioni quasi in riva allo Jonio per l'accoglienza di 150 lavoratori stagionali stranieri. Invece, dopo i “leoni da tastiera” scontratisi sul web, il nulla. In silenzio anche il consigliere regionale Pasquale Cariello (Lega) che aveva minacciato fuoco e fiamme contro il progetto della Regione di cui è maggioranza. La sensazione è che la Giunta guidata da Vito Bardi, a forte maggioranza leghista, abbia abbandonato al suo destino Cariello, che qui, lo ricordiamo, è residente, e prosegua nell'attuazione di quanto programmato. Sono già pronti da spendere 2 milioni di euro del Programma operativo nazionale legalita' 2014-2020, asse contrasto al fenomeno del caporalato. Un progetto partito da lontano. Nell'indifferenza di chi oggi si oppone. Chi scrive, ad esempio, si occupò dell'argomento nel febbraio e nel marzo 2019. Così rispose il 28 febbraio di due anni fa sul futuro dei migranti del ghetto de La felandina di Bernalda l'allora prefetto di Matera Antonella Bellomo: “La Regione sta pensando di poter utilizzare la struttura della Città della pace in costruzione a Scanzano Jonico per dare un alloggio ad un centinaio di queste persone”. Dichiarazione su cui sentimmo, il 2 marzo successivo, il sindaco pro tempore Raffaello Ripoli https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1080873798441296497#editor/target=post;postID=6433547443836083678 ed il responsabile della task force della Regione per l'immigrazione, Pietro Simonetti, https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1080873798441296497#editor/target=post;postID=785461916254676420. Di entrambi gli articoli riportiamo solo i titoli rinviando ai due url degli stessi su indicati, per chi volesse leggerli, cosa che consiglio, integralmente: “Il sindaco Ripoli dopo le dichiarazioni del prefetto Bellomo: la Città della pace non accoglierà i migranti de La felandina”; “Simonetti: alla Città della pace di Scanzano Jonico non arriveranno i migranti de La felandina ma il progetto per il suo completamento, con due milioni di euro del ministero dell'interno, prevede formazione, cultura, ricerca ed accoglienza per un centinaio di rifugiati. Altrimenti potrebbe rimanere un rudere sino al 3000”. Insomma, l'iter, quantomeno amministrativo, che si è concluso il 23 aprile scorso con la delibera delle tre commissarie, è partito da tempo. Chi oggi fa finta di non sapere nulla dice falsità. Il “progetto per la creazione di un luogo di eccellenza per la formazione, mirato a sviluppare iniziative di autoimprenditorialità nei settori dell'agricoltura e del turismo tese a fronteggiare la disoccupazione dei giovani lucani e dei rifugiati, a vantaggio della comunità tutta come propugnato dalla Fondazione Città della pace per i Bambini Basilicata", intanto, ha incassato anche il pieno sostegno di Nunzianna Di Tursi, della Commissione regionale consigli di aiuto sociale presso il tribunale di Matera.

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