MA NO SCORIE TRISAIA: “VITO BARDI E CUPPARO AUMENTINO IL COSTO DELL’ACQUA AI PETROLIERI E LASCINO PERDERE I PICCOLI AGRICOLTORI”. DI SEGUITO LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE E IL COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA
FONTE UFFICIO STAMPA GIUNTA REGIONALE
CDB, CUPPARO: RIBADISCO DISPONIBILITÀ A CONFRONTO CON MONDO AGRICOLO
L'ASSESSORE: A DIFFERENZA DI CIFARELLI NON INTENDO FARE CAMPAGNA ELETTORALE SULLA PELLE DI AGRICOLTORI E LAVORATORI
AGR - “La cosiddetta replica di Cifarelli alle mie dettagliate valutazioni,
accompagnate da dati, fatti concreti accaduti in questi lunghissimi anni (e non
certo in appena quattro mesi alla guida del Dipartimento) che non è in grado di
contraddire, è la prova provata che lui è entrato in campagna elettorale. Per
questo, non gli risponderò più, ribadendo invece la piena disponibilità al
confronto con il mondo agricolo, l’unico mio interlocutore istituzionale.
Confermo pertanto che alla Giunta preme solo ed esclusivamente l’interesse
degli agricoltori ad avere un servizio irriguo adeguato alle esigenze di acqua
per le coltivazioni e, come ho già detto, riportare l’Ente nel controllo
gestionale pieno, trasparente ed operativo innanzitutto dei consorziati e della
Regione. Per questo – come ho avuto modo di rassicurare le associazioni e le
confederazioni di categoria – siamo in attesa di decisioni del CdB sui
paventati aumenti dei canoni irrigui confermando la volontà – per prevenire
aumenti - di erogare al Consorzio ulteriori 5 milioni di euro all’unica
condizione di ricevere documenti precisi di calcoli di spesa aggiuntiva. La
responsabilità, che Cifarelli non è in grado di negare, è piuttosto
nell’attività di decenni di Giunte di centrosinistra che hanno ridotto prima i
Consorzi territoriali e poi il Consorzio unico nelle attuali condizioni con il
ricorso sempre di ripiani di bilancio “a scatola chiusa”. In questo la “madre
di tutte le responsabilità” è l’aver affidato (Giunta Pittella) all’avv.
Musacchio la rappresentanza del 32% della quota societaria. Per far parlare i
fatti : 7 milioni di aiuti agli agricoltori per gli aumenti di spesa; il bando
Sottomisura 4.1 ‘Investimento nelle aziende agricole’ annualità 2022
nell’ambito del Psr Basilicata 2014-2020’ , per complessivi 36,2 milioni di
euro, che contiene, tra l’altro, aiuti economici a favore degli agricoltori che
intendono realizzare piccoli invasi; sostegni complessivi per 12 milioni. A
differenza di Cifarelli, a quanti tra sindacalisti ed operai, in occasione del
rinnovo, dopo 11 anni di blocco, del contratto integrativo del comparto
idraulico-forestale, mi hanno chiesto di affrontare alcune problematiche ho
rinviato il confronto a dopo il 25 settembre, alla conclusione delle elezioni
politiche. I dirigenti sindacali, come i lavoratori della Val d’Agri che ho
incontrato successivamente, ne sono testimoni. C’è chi invece, al contrario, fa
campagna elettorale sulla pelle di agricoltori e lavoratori usando come “pezzo
elettorale” le mie dimissioni pur di tentare quel protagonismo che la gente non
gli riconosce più da un bel pezzo”.
Lo dichiara, in una nota, l’assessore alle Politiche agricole, Francesco
Cupparo.
FONTE NO SCORIE TRISAIA
BARDI E CUPPARO AUMENTINO IL COSTO DELL’ACQUA AI PETROLIERI E LASCINO PERDERE I PICCOLI AGRICOLTORI
Al di là del funzionamento di enti e consorzi e della cattiva gestione, quello che la regione non deve permettere è aumentare i costi di produzione per l'acqua per i piccoli agricoltori con l ‘aumento dei canoni irrigui già oggi insostenibili. Le piccole imprese agricole creano occupazione diretta, mantengono la popolazione sul territorio, contribuiscono alla difesa del suolo e combattono il dilagante disseto idrogeologico. Sono già vittime della speculazione delle filiere commerciali e industriali in agricoltura sostenute anche da organismi datoriali e sindacali di settore che impongono i prezzi sul mercato agricolo (non tutelato da nessuno).
La regione può tranquillamente battere cassa su petrolieri e sulle attività industriali insostenibili (anche le acque minerali) e che sono fuori da qualsiasi economia circolare. Il consumo di acqua nei processi petroliferi è esponenziale; per un barile di petrolio (156 lt) estratto occorrono circa 8 barili di acqua. Se poi si estraggono oltre 100.000 barili al giorno, sono decine e decine di milioni di mc all’anno di acqua consumata; tutta questa acqua poi si trasforma in rifiuti tossici e radioattivi che non si sa come trattare e smaltire e che costituisce un serio pericolo per le stesse produzioni agricole. Le compagnie petrolifere hanno realizzato utili record nell’ultimo anno rispetto ai piccoli agricoltori che invece rischiano di fallire.
I paventati provvedimenti regionali in materia di aumento delle tariffe per acqua e irrigazione rischiano di impoverire ulteriormente i piccoli agricoltori, che diventano inoltre vittime di banche e usura.
Servono invece politiche regionali a difesa degli agricoltori, delle loro famiglie e della piccola proprietà contadina che non hanno ceduto ai ricatti degli speculatori che vorrebbero prendere possesso dei suoli per creare nuovi latifondi dove realizzare i propri profitti.
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